F1 Canada, analisi qualifiche: Ferrari vicina, ma basterà?

F1 Canada, analisi qualifiche: Ferrari vicina, ma basterà?© sutton-images.com

Bello show di Vettel al sabato, ma la Mercedes resta in prima fila e favorita. Almeno al netto di situazioni impreviste fra meteo, gomme e lotte dirette

Maurizio Voltini

11.06.2016 22:22

Che Sebastian Vettel fosse "carico" per le qualifiche di Montreal, lo si era visto già appena uscito dalla pitlane in Q1, quando si è messo a "bisticciare" con Lewis Hamilton nel corso del giro di riscaldamento delle gomme. Ovviamente la considerazione vale anche per l'inglese, che infatti ha ottenuto la pole position del GP del Canada, seppure in modo meno esaltante rispetto a quanto ci aveva abituato in altre occasioni. Il fatto è che quando Nico Rosberg ha sbagliato la staccata nell'attacco finale, non c'è stato più bisogno di insistere, tanto "che sia di tanto o di poco, l'importante è essere in pole", avrebbe commentato Lewis. E indubbiamente i 62 millesimi di margine non cambiano la situazione sullo schieramento di domani.

Allo stesso modo i 178 millesimi di "ritardo" (si fa per dire) segnati da Vettel fanno ben sperare e in un certo senso "certificano" che gli aggiornamenti portati dalla Ferrari non sono andati male. Non va dimenticato che forse il distacco poteva essere maggiore, qualora le Mercedes avessero effettuato un secondo run più aggressivo e/o valido in Q3, ma allo stesso modo occorre valutare che la mancanza di trazione lamentata da Vettel all'uscita del tornante nel "giro buono" (e un altro piccolo errore) gli possa aver fatto perdere qualcosa. Piuttosto rimarcheremmo come stavolta la Ferrari sia apparsa più in forma in generale, riuscendo non solo a non perdere in Q3 rispetto alle Q2 (come successo nelle ultime due gare) ma dimostrandosi anche a vista più stabile e meno nervosa/impegnativa che a Montecarlo e Barcellona. Ciò nonostante il fatto che aver affrontato le Q3 con un solo set di ultrasoft nuove (sia per Vettel che per Raikkonen) fosse una situazione tendenzialmente più rischiosa da questo punto di vista. Invece stavolta la macchina ha assecondato abbastanza i piloti, su una pista dove oltretutto la confidenza fra i due elementi è fondamentale. Lo stesso Vettel ha ribadito come si sia trovato bene e pensi che in gara si potrà divertire.

Nel caso di Kimi Raikkonen c'è sempre la sua repulsione ai "giri secchi" e senza preparazione, che hanno portato anche a un errore al tornante, a poter giustificare (almeno parzialmente) i sei decimi da Vettel in qualifica. Oggi forse serviva anche un po' di quella inventiva che "Iceman" non sempre ha, ma vedremo se in gara farà valere le sua altre doti di guida, anche perché ci sarà da lottare con le Red Bull che si sono insinuate fra le due Ferrari. Anche stavolta Daniel Ricciardo ha dimostrato che quando serve riesce a mettere quei 2-3 decimi fra lui e Max Verstappen, guadagnando così la seconda fila al via. In ogni caso l'olandese è subito dietro e si è comunque dimostrato molto aggressivo sui cordoli canadesi: non sembra che la gara di Monaco abbia scalfito più di tanto il suo atteggiamento, e forse è meglio così, anche perché di errori significativi infatti qui non ne ha commessi e quelli nel Principato erano più incertezze che non esagerazioni.

Purtroppo non è stato così per Carlos Sainz, ma può succedere e conferma come questa pista non perdoni certe distrazioni, come non le ha perdonate nemmeno a Kevin Magnussen e a Rio Haryanto, questo sabato ("graziati" invece Vettel, Ricciardo e soprattutto Palmer, al "muro dei campioni"). Peccato perché la Toro Rosso - grazie anche alla capacità di mandare rapidamente in temperatura le gomme - avrebbe probabilmente potuto inserirsi nella lotta che vede sempre coinvolte le Williams, le Force India e le McLaren che monopolizzano le posizioni dalla settima alla dodicesima. Invece il team di Faenza paga pure la retrocessione in griglia di Daniil Kvyat da 13° a 16° (per gli incidenti di Monaco, al pari di Marcus Ericsson) e pare sarà costretto a sostituire il cambio sulla macchina di Sainz con altre 5 posizioni di penalità. Lo stesso per Magnussen, che però è già senza tempo e per di più dovrebbe già partire dalla pitlane, se sarà necessaria la sostituzione della scocca.

In ogni caso anche stavolta ci sono gli elementi per una gara che non sia scontata già prima del via, e ciò a prescindere dall'eventualità di pioggia che peraltro non è scongiurata. Perché se un dominio Mercedes è prevedibile (che sia più veloce di 1 o 5 decimi non cambia la sostanza di essere più veloce), la sfida fra i "cari competitor" Nico e Lewis è sempre aperta, come pure quella fra Ferrari e Red Bull, nonché gli altri a seguire. E sempre ricordando che l'incognita gomme non è stata del tutto risolta (anche per la bandiera rossa che ha accorciato le ultime prove libere): ci sarà da vedere quanto riusciranno effettivamente a resistere le gomme ultrasoft del via e se quindi permetteranno o no di effettuare una sola sosta in gara. Ma anche come le squadre riusciranno, di conseguenza, a organizzare eventuali "undercut" in gara. Le variabili per eventuali sorprese ci sono, senza sottovalutare il fattore consumi. Come sempre, vedremo in gara come il tutto si svilupperà effettivamente. Senza scordare che la facilità di errori potrebbe causare delle safety car (virtuali o reali) con conseguenti "scheckeraggi" delle posizioni e dei distacchi.


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