Vettel: "Ci basta non avere contrattempi"

Anche così, e non solo per gli aggiornamenti tecnici, Seb spiega la competitività Ferrari a Montreal nel corso della conferenza piloti a Baku

Maurizio Voltini

16.06.2016 15:32

La tradizionale conferenza stampa del giovedì con i piloti, a Baku, per Sebastian Vettel inizia con la domanda se anche qui sia preoccupato per i gabbiani, dopo quello che era successo a Montreal in cui sbagliò una frenata proprio per la presenza di una coppia di gabbiani in pista. «Tecnicamente il Caspio sarebbe un lago, mi sono documentato - risponde Seb - per cui qui non dovrei avere troppo timore per i gabbiani». E quanto hanno contato gli aggiornamenti portati in Canada, per la competitività vista nell'ultima gara? «Sicuramente hanno fatto la differenza, ma credo in particolare che ad aiutarci sia stato soprattutto il fatto di aver avuto un weekend "pulito". In precedenza vari problemi non ci avevano permesso di sprigionare il potenziale della macchina. Invece domenica scorsa abbiamo messo Lewis sotto pressione perché avevamo la velocità e in più non abbiamo avuto contrattempi. Se continua così, dovremmo essere più forti ovunque».

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Invece per quanto riguarda il prossimo GP e il tracciato di Baku, Vettel risponde: «Questa è una pista totalmente nuova e a una prima impressione sembra entusiasmante». La dichiarazione sembra non convincere appieno, perché dalla platea gli viene chiesto cosa ne pensi dell'ingresso ai box che sembra essere piuttosto problematico: «Non capisco le domande di questa natura, ho camminato per la pista per guardarla bene e non ho avuto tutte queste preoccupazioni. L'entrata ai box è una sfida, ma è per queste cose che siamo qui… Io cerco di guardare a ciò che mi aspetta per la gara, piuttosto che farmi troppe questioni». Il fastidio mostrato per questo genere di domande è dovuto al fatto che non erano state rivolte solo una volta e solo a lui; per esempio parallelamente era stato coinvolto anche Fernando Alonso, per commentare certe situazioni all'esterno delle curve, e lo spagnolo ha tagliato corto: «La mia intenzione è stare in pista, e non nelle vie di fuga».

Proseguendo a commentare la pista da un punto di vista più di guida, Vettel spiega: «Il tratto a partire dalla curva 8 nella città antica sembra davvero interessante, e anche la curva 11 con la sua variazione di pendenza. Qui credo che da punto di vista degli standard di sicurezza abbiano fatto tutto quello che era richiesto, e personalmente sono più contento dei muretti subito a bordo pista che non per spazi di fuga con barriere in fondo. Speriamo sia tutto emozionante». Proseguendo, si parla più direttamente della Ferrari: «Credo sia una squadra fortissima. È la mentalità con cui si affrontano le gare a determinare se si vinca o no, e da questo punto di vista vedo un team pieno di persone vincenti. È uno degli aspetti che mi rende fiducioso del fatto che presto o tardi cominceremo a vincere di nuovo. Ovviamente tutto questo è legato anche alle prestazioni della macchina, ma nel complesso siamo il team più forte».

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Nel corso della conferenza c'è stato anche un piccolo, simpatico battibecco quando è stato chiesto quanti giri servano, in condizioni normali su una pista nuova come questa, per trovare il limite. La risposta di Vettel era: «Diciamo che dopo una decina di giri arrivi a farti un'idea, ma è un lavoro continuo di ottimizzazione, man mano che la pista si evolve devi progredire e adattarti». Poi interviene Alonso: «Io in due giri», e Vettel replica: «Allora io uno e mezzo». Quindi di nuovo Fernando: «Anzi, a me basta il giro di installazione!». Ovviamente è tutto finito con una risata. 


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