F1 Baku, analisi libere: grazie al cielo è venerdì

Molti problemi iniziali all'arrivo sul particolare tracciato in Azerbaijan, ma non è ancora finita, è presto per trarre conclusioni generali

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Maurizio Voltini

17.06.2016 18:26

Cosa avrà preoccupato di più i tifosi ferraristi? La posizione impropria di Vettel e Raikkonen nella lista dei giri veloci al termine delle prove, oppure i problemi tecnici che apparentemente hanno colpito entrambi quasi sul finire? Probabilmente entrambi i fattori, ma pur sapendo che non c'è nulla di cui entusiasmarsi, vale forse la pena di ricordare che siamo ancora alle prove del venerdì, per di più su una pista completamente nuova e sconosciuta, e che gli inconvenienti possono sempre capitare. I guai tecnici alla MGU-K sembra peraltro che abbiano colpito realmente (e pesantemente) solo Kimi, e che nel caso di Sebastian sia stato più un eccesso di prudenza a fargli comandare un rallentamento immediato con rientro ai box. Vedremo comunque nelle prossime ore quale sia la reale entità dell'avaria e se saranno necessarie sostituzioni di componenti. 

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Oltre al fatto che il tracciato fosse sconosciuto (ma questo vale per tutti) con relativa difficoltà di azzeccare subito la messa a punto, vanno aggiunte condizioni di temperature e vento (oltre alla conformazione stessa del tracciato) che non hanno facilitato la "messa a regime termico" delle gomme sulla SF16-H. Va poi ricordato che le rosse sono state fra i primi ad uscire in pista con le supersoft (le gomme più morbide disponibili) per la simulazione di qualifica, quando il fondo era ancora poco gommato e quindi non favorevole, che già si giustificherebbe l'ottavo tempo di Sebastian (che è stato pure ostacolato) come pure il tredicesimo di Kimi, notoriamente meno aggressivo sui pneumatici. Esemplare come Vettel zigzagasse brutalmente prima di lanciarsi, proprio per scaldare il battistrada raffreddato nei lunghi rettilinei di Baku. C'è comunque una nottata -  anche una mattinata - per ragionare sui dati raccolti oggi e sistemare la situazione di set-up, per la Ferrari. 

D'altra parte, non è che anche gli altri ci abbiano "preso" subito tutti, e la stessa Red Bull si ritrova davanti entrambe le Force India, oltre a una Williams e una Toro Rosso. Nel caso del team di Faenza ha sicuramente giocato una buona previsione di assetto ma anche il fatto che Carlos Sainz sia stato uno dei più aggressivi nell'approccio al nuovo e infido tracciato, arrivando ad errori tuttavia veniali. Quando invece Daniel Ricciardo ha pagato pesantemente una confidenza al mattino. In effetti la situazione ha portato a differenze molto più marcate rispetto al consueto, proprio dal punto di vista del differente modo di affrontare le difficoltà di questo tracciato, inizialmente, nonché dall'esperienza. 

Fattori che hanno giocato a favore di certi risultati (escludendo quello fin scontato del duo Mercedes): Sergio Perez, Valtteri Bottas e Nico Hulkenberg non sono certo più dei novellini. Inoltre sia Force India che Williams sono macchine tradizionalmente più adatte a piste veloci dove serve basso drag, ed è quindi anche più facile che fossero già meglio equilibrate appena "messe giù". Insomma, sarà pleonastico, ma pare serva lo stesso ribadire che siamo solo al venerdì e ancora in fase di "scoperta" (sia tecnica che di guida) della pista di Baku. Che oltretutto ha mostrato dei punti abbastanza esigenti dal punto di vista del pilotaggio. Il che va a merito dei risultati di Sainz e anche di Max Verstappen, e dopotutto Vettel è appena dietro di loro. 

GP Baku, tutti i tempi delle libere

Parlando proprio della pista, pur con le difficoltà di un asfalto ancora molto scivoloso, alla fine si è dimostrata "meno peggio" di quanto si potesse (ragionevolmente) immaginare, alla fin fine il tratto "stretto" non è poi così lungo, ma qualche riserva resta: per esempio vorremmo vedere cosa succederà al primo testacoda nella zona dalla curva 7 alla 12 (quella nella parte storica). I piloti hanno spesso mostrato di aver reso qualche confidenza di troppo in frenata, finendo frequentemente nelle vie di fuga. Da un certo punto di vista è anche confortante: dimostra che aver fatto un centinaio o poco meno di giri al simulatore, in realtà non è servito quasi a niente. Anzi, sintomatico e sportivamente stupendo che proprio Perez e Hulkenberg non abbiano avuto questa possibilità… e guarda dove sono. In ogni caso non è finita: vedremo se vi saranno altri problemi, a partire da quelli ai cordoli evidenziati oggi. Al riguardo sono previsti lavori già in serata, si parla addirittura di rimuovere i cordoli alle curve 6 e 12, e quindi c'è la possibilità che i piloti debbano "riprendere le misure". Insomma, siamo solo all'inizio, aspettiamo di vedere come si svilupperà il weekend.


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