Il tedesco Ferrari, secondo dietro Rosberg al GP d'Europa, fiducioso per il futuro: "siamo gli sfidanti numeri uno ma non ci basta, vogliamo batterli ed essere migliori di loro"
Sebastian Vettel ancora secondo. Il tedesco della Ferrari termina il GP di Baku alle spalle di Nico Rosberg, pagando un distacco di 16”696 e precedendo il sempre più convincente Sergio Perez. Sul podio della capitale azera Seb è apparso sorridente e soddisfatto. Ha scelto di non tornare ai box quando è stato chiamato dal team, rassicurando “a casa” di poter gestire le gomme e iniziando a costruire un secondo posto che non vale come una vittoria ma può consolare i tifosi delle Rosse dopo un inizio weekend difficile e poco promettente.
Partito dalla terza posizione della griglia il tedesco ha approfittato delle difficoltà di Ricciardo e di un “lasciapassare” del collega Raikkonen per costruire una gara intelligente e concreta su un circuito sconosciuto: "Non sapevo cosa aspettarmi, ma questa è una pista stupenda: belle curve veloci, bei rettilinei... abbiamo fatto un bel risultato, due volte di fila sul podio. Il passo c'è, la macchina va bene e ci stiamo riprendendo. Grazie a tutta la squadra. Nella parte lenta era facile fare errori, bisognava essere molto attenti. In tanti avrebbero scommesso su una safety car, ma oggi tutti i piloti hanno guidato molto bene sia nella parte lenta che in quella veloce del circuito".
Un vecchio adagio dice che “ognuno è il miglior medico di sé stesso” e oggi Vettel ha dimostrato (un po’ come Hamilton a Montecarlo) che i piloti non sono certo degli strumenti nelle mani dei team, chiedendo di rientrare ai box a inizio gara dopo essere stato richiamato: “Non è stata una mia decisione ho chiesto di poter stare fuori perché avevo buone sensazioni con le gomme: dopo un paio di giri mi hanno detto che Daniel (Ricciardo, ndr) continuava a faticare con le sue gomme e a slittare, così ho pensato che tornare ai box per poi faticare fino a fine gara non sarebbe stata la cosa giusta”.
Vettel non manca di ringraziare il compagno di squadra Raikkonen per averlo fatto passare: “Abbiamo fatto una bella azione come team, lui è stato molto gentile a darmi la posizione e io sono riuscito a gestire il secondo posto. E’ stato un peccato non poter chiudere con un secondo e terzo posto ma credo che lui abbia faticato un po’ con le gomme rispetto a Checo (Sergio Perez, nfr) che aveva un set molto più fresco”.
Il presidente Ferrari, Sergio Marchionne, era presente a Baku per seguire il GP e ha nuovamente sottolineato la propria fiducia nei confronti dei piloti, aggiungendo che è compito della squadra dar loro gli strumenti per vincere. Vettel, ora terzo in classifica con 96 punti alle spalle del leader Rosberg (141) e del campione in carica Hamilton (117) ribadisce il proprio ottimismo e la convinzione di poter iniziare a vincere: “La stagione è lunga e credo che stiano succedendo tante cose, non solo qui in pista ma soprattutto a Maranello. Per essere onesto il nostro presidente sta spingendo tantissimo ma in modo positivo. Sta aiutando, sta ascoltando, vuole capire e aiutarci. Non siamo in vacanza e abbiamo la grande ambizione di tornare a vincere. Sicuramente siamo gli sfidanti numeri uno ma non ci basta, vogliamo battere le Mercedes e non ci basta essere allo stesso livello ma vogliamo essere migliori di loro, quindi l’ambizione è alta e penso che passo dopo passo faremo le cose nel modo giusto non solo quest’anno ma anche per il futuro".
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