"A Spielberg serve potenza, non sarà facile", dicono i piloti dei team F1 minori

Le dichiarazioni in conferenza stampa piloti prima del GP austriaco da parte di Kvyat, Nasr, Gutierrez e Magnussen

Maurizio Voltini

30.06.2016 18:28

Naturalmente alla consueta conferenza stampa con i piloti che si tiene al giovedì, in quest'ultima a Spielberg non c'erano solo Raikkonen e Ricciardo, ma anche Daniil Kvyat, Felipe Nasr, Esteban Gutierrez e Kevin Magnussen. Ai quali come prima domanda si chiede un piccolo riscontro sulla situazione dopo Baku e in preparazione al GP austriaco. «Stiamo migliorando passo dopo passo - risponde il russo della Toro Rosso - e nell'ultimo weekend siamo stati abbastanza competitivo, partendo dalla terza fila, anche se poi non sono arrivati punti perché non ho concluso la gara. Ma comunque mi sento bene e sempre più ambientato qui, in squadra mi danno sostegno, e in definitiva è un buon periodo per me. Qui conta molto la potenza, ma anche a Baku: non sembrava facile, ma abbiamo trovato un buon compromesso. Anche questo sarà un weekend difficile per noi, i lunghi rettilinei non ci sono favorevoli nella maggioranza dei casi, ma daremo comunque il massimo».

«L'ultimo è stato uno dei primi weekend libero da problemi che ho avuto - spiega invece Nasr - e infatti avevamo un passo abbastanza buono in gara. Siamo riusciti a lottare con la McLaren, anche se poi non abbiamo preso punti. Se riuscissimo a fare qualcosa di simile anche qui, con un po' più di fortuna… Se penso al futuro? Penso che ci sono ancora 13 gare da fare e ci saranno tante cose a cui pensare, per cui sono sempre totalmente dedito a questo team, nel quale comunque la situazione sta migliorando. E presto faremo qualcosa anche per la macchina».

A Gutierrez si fra presente che la sua stagione in crescendo sembri andare in antitesi con quella del team, sceso all'ottavo posto fra i costruttori: «È che io sono stato particolarmente sfortunato nella prima parte della stagione: non è stato semplice, ho avuto parecchi problemi tecnici, per cui non sarebbe giusto valutarmi in base ai punti nelle prime gare della stagione. Ora però la situazione sta migliorando, e anche se non è stato facile per via di qualche problema di salute, va bene così». 

Magnussen invece descrive così la situazione del team Renault: «Abbiamo provato varie cose diverse per imparare il più possibile e comprendere meglio la macchina, anche sbagliando qualcosa. Ora stiamo tornando alle soluzioni che conosciamo meglio e questo ci dà ottimismo. Forse non saremo più veloci, ma sappiamo cosa abbiamo in mano e questo ci darà la possibilità di gestirlo meglio. A un pilota alla fine interessa solo poter vincere, ma al momento sarei contento se vi fosse questo orientamento anche solo per il 2017: adesso non possiamo fare granché, per cui potrebbe essere meglio pensare già alla prossima stagione. Ma non sono io il team principal…».

Sul tema delle restrizioni nei dialoghi via radio con i tecnici, Kvyat: «Non abbiamo mai avuto problemi di questo tipo: devi solo prepararti ai vari scenari possibili e cercare di prevedere con gli ingegneri le situazioni che si potranno presentare, anche se è impossibile prevedere ogni cosa». Nasr è d'accordo: «Devi cercare di impegnarti il più possibile per cercare di considerare il maggior numero di variabili possibili, ma finora non mi sono ancora trovato in una situazione che mi desse di questi problemi». Gutierrez aggiunge: «Mi piace che ci siano questi limiti, perché possono motivare gli ingegneri a far fuori qualcuno di quei pulsanti che abbiamo sul volante, tornando così a fare in modo che contino di più lo sterzo e i pedali…».

Sulle vie di fuga assenti o quasi a Baku, e se ai piloti piacciano di più le situazioni "rischiose", Magnussen risponde per primo: «Credo sia una domanda difficile, perché quando si può fare qualcosa per migliorare la sicurezza, va fatto. Non è che perché si può rendere più emozionante la gara, non debba essere fatto: è vero che i circuiti rischiosi offrono gare più belle, ma non possiamo rendere le piste più pericolose di proposito solo per renderle più divertenti!». «A Baku sentivo tantissima adrenalina - dice Kvyat - ma anche se sono un pilota un po' vecchio stile, non si possono certo mettere muti di cemento solo per rendere più emozionante una gara… Qui ci sono anche vie di fuga in ghiaia, dove il prezzo che si paga in caso di errore è alto, ma solo in termini di tempo o di possibile ritiro, senza rinunciare ai risultati incredibili che abbiamo ottenuto per la sicurezza». Nasr ripete quasi le stesse cose, aggiungendo: «È anche vero che in certe piste esci e rientri subito, dopo un errore: è troppo facile. In passato nella ghiaia avresti perso più tempo, e forse è anche per questo che una volta i piloti commettevano meno errori».

Si chiede infine un commento sul fatto che Ecclestone vorrebbe che vi fosse una ripartizione più equa degli introiti della F1 fra le varie squadre, e rispondono i rappresentanti di quelle che potrebbero beneficiarne, come Gutierrez: «Sono un pilota e non mi devo occupare di queste cose. Bisogna comunque pensare allo sport nel suo complesso, ci sono varie proposte e credo selezioneranno quelle più adatte, e se questa lo sarà credo che le squadre minori saranno contente. Comunque se anche accadesse ora, non credo arriverà a condizionare la mia carriera, ormai». Più deciso Nasr: «Certo questo porterebbe ad un equilibrio maggiore e sarebbe più sportivo, dando ai team provati come Sauber una maggior possibilità di sviluppare la macchina nel corso della stagione. Adesso invece non possiamo fare molto con le risorse che abbiamo a disposizione. Non mi pare una brutta idea, ma come sempre bisogna trovare il giusto equilibrio». 


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