Analisi qualifiche Austria: un'altra prima fila mancata

Analisi qualifiche Austria: un'altra prima fila mancata© sutton-images.com

Ancora una volta la Ferrari non riesce ad approfittare di uno spiraglio in qualifica, pur convincendo in velocità

Maurizio Voltini

02.07.2016 19:30

Abbiamo parlato in altri articoli del problema dei cordoli che martellano le sospensioni e di come la pioggia abbia condizionato le qualifiche. Resta da puntualizzare un po' meglio la prestazione della Ferrari in questa lotta non tanto per la pole, quanto per una partenza in prima fila che manca da parecchio. Infatti anche stavolta si sono affrontate le qualifiche sapendo che una Mercedes era fuori gioco (quella di Rosberg che aveva sostituito il cambio e quindi sarebbe partito 5 posti indietro) e nuovamente la posizione è stata occupata da qualcun altro, nello specifico un più che meritevole Nico Hulkenberg.
Pensare di ripetere il risultato delle ultime prove libere era esagerato, e peraltro va ricordato che pure su Sebastian Vettel pendeva lo stesso tipo di penalizzazione, però Kimi Raikkonen stavolta sembrava più dinamico in ottica qualifica, e anche in Q2 ha operato bene nella scelta strategica di non sfruttare inutilmente le gomme più morbide a disposizione. Anzi, va un plauso all'intero team che in quella fase ha saputo puntare in modo appropriato (tenendosi anche un giro di scorta se fosse stato necessario) all'impiego delle gomme supersoft con cui dunque partirà domani in gara. Una scelta condivisa solo dalla Red Bull, perché quando la Mercedes ha cercato di copiare (dice nulla questo fatto?) è venuto a piovere. Una situazione che potrebbe dare un bel vantaggio strategico in gara, visto che ci si aspetta una durata davvero ridotta da parte delle Pirelli ultrasoft con cui altri dovranno prendere il via.
Inoltre sia la macchina che i piloti hanno dimostrato di essere veloci, più di quanto direbbero il 4° e 6° tempo finali, dovuti ad un semplice "bad timing" di posizionamento in pista, che ha fatto prendere troppo presto la bandiera a scacchi, quando gli altri stavano ancora girando. Anche in questo caso un problema di esperienza e di software, nel decidere quando entrare in pista: speriamo che anche questa sia esperienza accumulata per il futuro, e accontentiamoci (si fa per dire) delle dichiarazioni di Vettel che si sente forte per questa gara.
Recuperare dal 9° posto al via non sarà facile, ma resta da vedere quale tipo di opposizione riuscirà a fare chi precede Seb che, ripetiamo, monterà le supersoft e quindi si avvantaggerà appena gli altri andranno al cambio gomme. Ci sono di mezzo le Williams che non sono mai facili da superare "di velocità", ma c'è anche da vedere quanto possa resistere Jenson Button nella posizione guadagnata comunque di bravura (sempre rapidissimo ad adeguarsi alle condizioni della pista) mentre Nico Hulkenberg potrebbe essere un "cliente scomodo" davvero. Intanto è scampato alla possibile penalizzazione quando in Q1 aveva migliorato il crono con le bandiere gialle esposte (per lo stop in pista di Sainz): telemetria alla mano il team ha dimostrato che però Hulkenberg aveva alzato il piede, e questo è sufficiente.
Non così per Jolyon Palmer, Rio Haryanto e Felipe Nasr che cercavano disperatamente di passare in Q2, che non hanno alzato il gas e che si sono visti penalizzare di 3 posti in griglia e di 2 punti-licenza. Intanto resta un'altra bella prestazione dei piloti solitamente nelle retrovie, quella di Pascal Wehrlein: incredibile 12° tempo, e oltretutto se all'inizio delle Q2 non fosse stato mandato in pista con gomme usate e avesse semplicemente ripetuto il tempo delle Q1, prima della pioggia, sarebbe addirittura arrivato in Q3! Forse sarebbe stato fin esagerato, ma se il 21enne tedesco piace sempre più, sta dimostrando che i motivi ci sono. Oppure l'esperienza su questa pista nel DTM è stata più preziosa di quanto si possa pensare?


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