F1, analisi venerdì Ungheria: i valori sono chiari

Situazione delineata in campo, ma per molti resta ugualmente parecchio lavoro da fare a Budapest

Maurizio Voltini

22.07.2016 17:02

Una seconda sessione di prove ricca di inconvenienti vari, questa di oggi a Budapest: inizia Lewis Hamilton andando a sbattere alla curva 11 per eccesso di confidenza, dopo aver fatto segnare un tempo con le soft che gli guadagna comunque la quinta posizione nella lista finale dei giri veloci. L'errore è stato quello di aver messo le ruote sul bianco di bordo pista in staccata, con la macchina che è subito impazzita: un comportamento che hanno subìto anche tanti altri piloti e in differenti curve. Ci sarà dunque da fare molta attenzione ai limiti di pista in qualifica, anche perché i commissari saranno pronti a sanzionare eventuali allargamenti eccessivi soprattutto alle curve 4 e 11. E oggi se ne sono visti davvero tanti…

Tornando al risultato velocistico di questa sessione, va da sé che nessuno è riuscito a contrastare Nico Rosberg, che ha staccato tutti di 6 decimi. Alle sue spalle troviamo anche stavolta le Red Bull e le Ferrari, però almeno alternate a differenza della prima sessione: infatti Sebastian Vettel è riuscito ad inserirsi tra Daniel Ricciardo e Max Verstappen, con Kimi Raikkonen a chiudere 6°. Tuttavia Seb è stato importunato da problemi al cambio, che vedremo se saranno risolvibili: aspettiamo da un momento all'altro informazioni in merito dai box Ferrari, ma è stata smentita l'esistenza di un cambio rinforzato già utilizzabile, come ipotizzato da alcuni. È stato ribadito da Maurizio Arrivabene che il cambio non presenta problemi strutturali, e che quelli emersi finora erano dovuti solo ai materiali e si pensa (spera?) di averli superati. Gli inconvenienti di oggi erano dovuti alla gestione elettronica e sono stati momentaneamente risolti.Intanto è stato Kimi a dare segnali favorevoli nel corso delle prove sulla distanza. Infatti nonostante le Red Bull siano apparse più rapide nel giro secco da qualifica, sui long run il finlandese ha mostrato un ottimo passo, mentre le RB12 crollavano col passare dei giri, un po' come del resto già visto nelle scorse gare.

La cronaca delle libere 2

Alle spalle di Mercedes, Red Bull e Ferrari troviamo entrambe le McLaren, a dimostrazione di come faticosamente la squadra riesca a progredire, ma anche di come l'accoppiata telaio-aerodinamica sia importantissima all'Hungaroring e ciò spieghi pure la competitività della Red Bull. Simile discorso pur con meno enfasi per la Force India, mentre il team Haas deve solo trovare una maggior continuità ma non è distante. I distacchi sono peraltro molto ridotti in questa zona: fra Sergio Perez 10° e Daniil Kvyat 16° intercorrono solo 3 decimi, troppo poco per "condannare" le Williams (novità di sospensioni per loro) e le Toro Rosso, per quanto fuori dalla top ten con entrambe le macchine.

Le classifiche del venerdì

Insomma, ci sarà parecchio da lavorare in attesa dell'ultima ora di prove libere del sabato mattina: nel caso di Hamilton per verificare bene eventuali danni alla macchina, che ha picchiato abbastanza seccamente pur se "pari" di lato, e in quello di Vettel per cercare di evitare un'altra penalizzazione (sarebbe la quarta) in griglia per via della trasmissione. Senza dimenticare che oltre alle normali questioni di messa a punto per guadagnare quei preziosi ultimi decimi, ci sono anche i problemi che hanno fermato o tenuto a lungo ai box piloti come Sainz, Nasr, Alonso e Palmer. Insomma, il turno del sabato mattina (dalle 11 alle 12) sarà ancora una volta decisivo e "rivelatore", in attesa delle qualifiche alle ore 14.


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