Conferenza piloti: fra sviluppi e Halo

Hulkenberg, Nasr e Haryanto fiduciosi, Wehrlein alla prima di casa e Ricciardo invece al 100esimo GP

Maurizio Voltini

28.07.2016 17:49

Oltre a Vettel, nella tradizionale conferenza stampa dei piloti al giovedì, a Hockenheim abbiamo avuto la presenza di Daniel Ricciardo, Nico Hulkenberg, Felipe Nasr, Pascal Wehrlein e Rio Haryanto. È proprio quest'ultimo a ricevere la prima domanda, sul fatto che ultimamente sia talvolta riuscito a precedere il compagno di squadra in qualifica: «È un risultato positivo essere riuscito a battere Pascal, ma voglio migliorare tanto e anche in gara. Ci sono state alcune occasioni in cui non sono riuscito ad essere alla sua altezza, per cui devo progredire. La permanenza alla Manor? Ho un contratto per 1 anno con alcuni obblighi da adempiere, e devo ringraziare il team e le persone in Indonesia che mi hanno dato sostegno».

A Nico Hulkenberg viene chiesto quali siano le possibilità per la Force India in Germania: «Difficile dirlo: in Ungheria avevamo un grosso potenziale, ma alla fine è stato un weekend difficile in qualifica e in gara. Lo sviluppo è stato maggiore rispetto al posto che abbiamo ottenuto alla fine, l'obiettivo è battere McLaren e Toro Rosso, lottando al limite con le Williams. Sul contratto 2017, VJ (Mallya, ndr) ha già detto qual è la situazione e da parte mia cerco di concentrarmi su quest'anno».

Gli sviluppi futuri sono l'argomento anche per Felipe Nasr: «È stata una bella notizia per il team, avere questi nuovi investitori che hanno preso la guida. Ciò porta stabilità all'interno della squadra, soprattutto per i dipendenti: ho visto persone che hanno davvero recuperato la serenità. In più eravamo limitati negli sviluppi e non avevamo potuto fare nulla, ma ora ci aspettiamo discreti aggiornamenti dopo l'estate e guardando al breve e lungo termine potranno cambiare molte cose. Io ci credo e ho fatto finora tutto quello che potevo, adesso sarebbe fondamentale riuscire a qualificarsi un po' più in alto». 

Per Pascal Wehrlein viene ovviamente puntualizzato che è il suo primo GP F1 di casa: «Questo è fantastico, per me. Quando avevo 5 anni ero qui a vedere la F1 dal vivo… Spero di ripetere il risultato dell'Austria, anche se questa pista non dovrebbe essere altrettanto adatta alle caratteristiche della nostra macchina».

Nel caso di Daniel Ricciardo si rimarca invece il traguardo del centesimo GP e se il morale post-Budapest sia a posto dopo certi risultati precedenti: «In realtà avevo aumentato le mie motivazioni per come era andata a Barcellona e a Montecarlo, solo che ero fin troppo arrabbiato. È stato bello tornare sul podio lo scroso weekend, quello di Monaco non me l'ero potuto godere. Essere arrivato al centesimo GP: da un lato direi che è stato tutto molto veloce, ma c'è stata anche una crescita graduale per arrivare a questo punto. Per quanto riguarda il campionato, credo possiamo avere altre possibilità, come a Singapore, anche se non so perché la Mercedes fosse stata così debole l'anno scorso. Poi altre opportunità potranno venire dalle gare bagnate. Siamo vicini alla Ferrari nel campionato costruttori e io terzo in quello Piloti, è positivo, cerchiamo di continuare così».

Sui distacchi dalla Mercedes viene rivolta anche a lui la stessa domanda fatta a Vettel: «Loro sono veloci, lo sappiamo - risponde l'australiano - e la pioggia può aiutarci a ridurre il distacco: in una gara bagnata le nostre possibilità sono parecchie di più. Seb ha ragione: bisogna cercare di essere più veloci possibile e sfruttare tutte le possibilità come a Barcellona. Può sempre succedere di tutto, anche se sarebbe più bello batterli quando restano in pista».

E invece sul duello con Max Verstappen e sul fatto che quando gli stava dietro avesse detto che gli sembrava di guidare come sua nonna? «Sua nonna dev'essere davvero veloce… Nella prima parte di gara devi sapere gestire le gomme, in modo da arrivare a non dover cambiare le strategie. Comunque non credo fosse una frecciata nei miei confronti, ma la frustrazione per come dobbiamo appunto stare a gestire le cose».

A tutti i piloti viene quindi chiesto un parere sull'Halo, il "roll-bar" di sicurezza in corso di introduzione. Il primo a rispondere è Hulkenberg: «Credo ci siano opinioni contrastanti: a livello estetico non è molto attraente, in alcuni casi probabilmente la sicurezza aumenterebbe, ma penso che la F1 sia già abbastanza sicura. Forse è meglio mantenere un elemento di rischio, per far sì che le gare restino interessanti». Più deciso Wehrlein: «Sono favorevole, credo sia un'ottima soluzione: magari non così bella a vedersi, ma se può salvare le nostre vite…». Sulla stessa falsariga Nasr: «Non è bellissimo, ma la sicurezza deve avere la priorità. Per il momento credo sia qualcosa di meglio rispetto alla situazione attuale: bisogna solo considerare che la gente avrà bisogno di tempo per abituarsi all'aspetto». «La gente dovrà capirlo - interviene Ricciardo - che renderà le cose più sicure ma i rischi di guida non saranno inferiori. Ci aiuterà nel caso di incidenti casuali, se c'è qualcosa che vola, come successo nella Indycar. Ma per noi che ci mettiamo al volante, nell'affrontare al massimo curve come l'Eau Rouge non cambierà nulla, come impegno». 


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