Formula 1 Spa, Hamilton: "Penalità ormai certa"

Formula 1 Spa, Hamilton: "Penalità ormai certa"

Il pilota inglese della Mercedes conferma le sostituzioni motoristiche al GP del Belgio e aggiunge di aver passato le ferie "in sei o sette Paesi diversi"

Maurizio Voltini

25.08.2016 16:57

Nel corso della conferenza stampa con i piloti a Spa, Lewis Hamilton è stato particolarmente gettonato non solo per il fatto di essere in testa al mondiale, ma soprattutto per la curiosità di avere ultime notizie in merito alla sostituzione di componenti sulla power unit, con molti dei quali è ormai al limite. E dopo i primi saluti di rito, l'inglese ha confermato: «È un piacere rivedervi tutti, sono felice che ci sia stata questa pausa, sia io che il team ne avevamo bisogno dopo un mese con quattro gare. È stato rinfrescante, e ora è bello poter tornare. Per la penalità a causa del motore, ne abbiamo discusso e sicuramente ci saranno degli effetti, ma io cercherò di minimizzarne l’impatto quanto più possibile. Al di là di questa penalità che potrei dover incassare, cercherò di proseguire lo slancio che avevo prima della pausa estiva»

Ovviamente l'ultima conferma si avrà al momento di scendere in pista con queste novità tecniche, ma sembra dunque che in Mercedes abbiano deciso di "andarci giù pesanti" e cambiare quanti più elementi possibili: si parla infatti di 20 posizioni almeno in griglia, che indicano interventi non solo sulla parte termica ma anche su turbo, MGU-H e probabilmente anche MGU-K e batterie, in modo da accumulare più penalità possibili in una volta sola. Tanto, partire 15° o 20° non fa una differenza sostanziale.

«Penso proprio che prenderemo la penalità questo week end perché non abbiamo più motori», conferma Hamilton, al quale viene poi chiesto qualcosa sulle sue effettive possibilità di recuperare 20 posizioni dalle retrovie: «Vincere sarebbe durissimo. In Ungheria due anni fa sono partito ultimo e non sono andato più in là del quarto posto. Inoltre in quest'ultimo anno il gap fra le varie macchine si è ridotto, la Red Bull per esempio è cresciuta tantissimo e quindi recuperare posizioni sarà più dura rispetto all'anno scorso o a due anni fa. Dipenderà anche da tanti fattori, come eventuali safety car. Comunque darò il massimo per limitare i danni, ma quanto sia effettivamente possibile fare inizieremo a scoprirlo da domani».

Viene chiesto anche se sia giusto che sia il pilota a doversi far carico dell'incompetenza del team nel rispettare certi vincoli tecnici: «Credo sia uno sport di squadra, in cui si vince e si perde assieme, anche quando io commetto un errore o quando ci sono problemi tecnici. Io non lo vedo come un problema di incompetenza tecnica del team, e si lavora perché questi episodi non si debbano più ripresentare».

A tutti i piloti è stata quindi fatta una domanda sulle rispettive vacanze estive, ma mentre molti minimizzano parlando di famiglia e amici, Lewis si distacca dal coro: «Le mie ferie estive sono state diverse da quelle degli altri, ma mi sono divertito: ho viaggiato parecchio e in diversi Paesi, direi sei o sette nazioni diverse. Poi nell'ultima settimana sono tornato a casa». E sei riuscito a passare almeno 10 minuti senza cellulare? «Nell'ultima settimana non ho utilizzato molto il cellulare, l'ho tenuto spento durante il giorno, ma sono rimasto in contatto con i miei fan al mattino e in serata».

L'ultima domanda riguarda i "compiti a casa" che possono aver effettuato i piloti in questo agosto, e la risposta di Hamilton è da film di spionaggio: «È un segreto, non posso dirlo. Se lo facessi, poi dovrei ucciderti…». Tornando serio, aggiunge: «Nulla di particolare, ho solo cercato di aggiornarmi e di vedere a che punto sono i vari lavori, perché a parte il debriefing dopo la Germania non ci siamo più sentiti».

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