Formula 1 Monza: un pit stop anche con le supersoft?

L'introduzione della mescola con banda rossa è una "novità" per il tracciato brianzolo. Frenate, cordoli e trazione stressano al massimo le coperture

Fabiano Polimeni

30.08.2016 09:25

Diversamente dalle scelte operate dalle squadre a Spa, per il Gran Premio d’Italia a Monza si registra un quadro molto più omogeneo nell’allocazione delle varie mescole delle gomme Pirelli, in particolare tra i top team. Sono attese al debutto sul tracciato brianzolo le gomme supermorbide, che affiancheranno morbide e medie, tradizionali scelte delle ultime stagioni.

È pista che sottopone le coperture a uno stress massimo, a fronte di minime forze laterali, frutto di velocità medie di percorrenza relativamente basse. Sono i carichi verticali e longitudinali a essere imponenti, forze che si sviluppano in frenata e in accelerazione. Con assetti obbligatoriamente scarichi per non penalizzare la velocità massima sui rettilinei, i piloti si ritrovano a dover staccare nei quattro punti principali di frenata con monoposto leggere. Decelerazioni che impegnano anzitutto l’asse anteriore, mentre al retrotreno l’attenzione è nei frangenti di uscita dalle varianti, quando da basse velocità è necessario scaricare a terra i cavalli, curando di non far pattinare le ruote, per evitare il conseguente innalzamento della temperatura e il rischio di degrado.

Non meno importanti sono i passaggi sui cordoli, fattore che porta ulteriore stress sulla struttura delle gomme.  Tranne Hamilton, Vettel, Bottas, Magnussen e Grosjean, che avranno un set di gomme medie, gli altri piloti hanno optato per due treni, ben tre in Force India. E’ la gomma obbligatoria per il gran premio, quella in grado di assicurare una strategia su una singola sosta, la preferita lo scorso anno: i primi 10 al traguardo si fermarono una sola volta, Hamilton vinse partendo con le morbide e pittando al giro 26 per passare alle medie. Scelta inversa fece Ricciardo, costretto a recuperare dalla 19ma posizione in griglia: medie e poi secondo stint sulle soft per risalire fino all’ottava piazza.

L’inserimento della variabile supersoft (7 treni per Mercedes, Ferrari, Williams; 6 per le Red Bull, ben 9 per le Haas) potrebbe accorciare la durata della prima parte di gara, immaginando una Q2 di qualifica nella quale si cercherà il passaggio in Q3 ricorrendo alla gomma più prestazionale. Quanto vantaggio assicurerà rispetto alla morbida, però, andrà quantificato in pista, venerdì. Sarà un week end all’insegna del caldo, con temperature fino a 29° C (lo scorso anno la gara si disputò con 24° C) su un circuito che presenta un livello medio di abrasione dell’asfalto.

«Monza arriva subito dopo Spa, due circuiti epici in una sola settimana, ma per noi la gara di casa è sempre la più speciale. Sarà un weekend impegnativo e, con le supersoft in azione per la prima volta a Monza potremmo anche assistere a nuovi record di velocità, specie in qualifica. Lo scorso anno la maggior parte dei piloti optò per una strategia a una sola sosta, ma l’arrivo delle supersoft potrebbe portare a più pit stop», anticipa Paul Hembery.

Sempre con riferimento all’allocazione delle gomme, colpisce la limitata disponibilità di morbide per Force India: 2 treni Hulkenberg e 3 Perez, contro i 5 di Hamilton, Vette, Bottas, Ricciardo, Verstappen e i 4 di Rosberg, Raikkonen, Massa.

Come a Spa, nelle libere del venerdì si rivedranno le gomme prototipo, caratterizzate da una maggiore resistenza ai danni da urti con corpi esterni. 

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