F1 Monza, analisi qualifiche: pole "di piede" per Hamilton

Su una pista "di motore" conta anche quanto si spinge sul gas, sembra dimostrare Lewis. Ma vedremo in gara...

Maurizio Voltini

03.09.2016 17:55

Questo sabato a Monza, non solo in qualifica ma anche nelle ultime prove libere, Lewis Hamilton ha dimostrato perché è ben difficile stargli davanti sul giro secco, sul "banzai lap" come lo definivano una volta i piloti che rischiavano il tutto per tutto nel giro estremo che poteva assicurare la pole position. L'inglese ha saputo fondere "cattiveria" e aggressività con una guida calibrata, perché a Monza l'overdriving non paga, mettendo anche un inconsueto gap fra sé e il primo dei rivali, Nico Rosberg, che sia in FP3 che nei tre tempi delle qualifiche ha rimediato distacchi pesanti, quasi sempre sui 4 decimi.

Stavolta è tutto da associare al "piede" di Lewis e risulta perfino ingeneroso imputare la differenza ai motori nuovi che Hamilton ha "accumulato" nella scorsa gara belga, perché dobbiamo ricordare che pure Rosberg ha un'unità fresca e aggiornata: non ha fatto scalpore perché essendo la quarta non ha determinato penalità, a Spa, ma è comunque fra quelle che hanno beneficiato degli ultimi "gettoni". Pur se certamente il tedesco deve salvaguardare un po' di più la sua power unit per non incorrere in penalità da qui a fine campionato, preoccupazione che non sfiora minimamente l'inglese dopo tutto il "magazzino" di motori fatto sulle Ardenne.

L'unico dubbio per domani, quindi, resta quello sul set di gomme soft che Hamilton dovrà montare al via, avendole "spiattellate" un po' in Q2 («Ma non tantissimo», dice lui). Dubbio che però riguarda anche le mescole stesse: alle spalle delle Mercedes entrambe su soft, partiranno infatti le Ferrari con Pirelli "rosse" supersoft. Stavolta Kimi Raikkonen ha dato qualche problema in più a Sebastian Vettel, che però alla fine riesce a piazzare un bel giro (nonostante la sbavatura alla Parabolica) per agguantare la terza posizione. In ogni caso "Kimi c'è" e le Rosse hanno monopolizzato la seconda fila di partenza, potendo per di più contare su un migliore scatto dallo schieramento (come macchina e come maggior grip) grazie anche al notevole spazio fra partenza e prima staccata, per avere la possibilità di dare un nuovo volto alla gara. Ovviamente se ci riusciranno lo vedremo domani una volta superata la prima variante…

In ogni caso in tema di strategie di gomma la gara non sarà banale. Con le soft iniziali, che non dovrebbero risultare lentissime rispetto alle supersoft, la Mercedes potrà facilmente puntare ad una strategia con una sola sosta, dovendo però cambiarle quasi obbligatoriamente con le medie. A quel punto se la Ferrari e gli altri riuscissero anche loro a completare la gara con un solo pit-stop (supersoft+medie) per la Mercedes non sarebbe stato un vantaggio. Anzi, sarebbe la possibilità di vedere finalmente una gara in cui la Mercedes corre con una sorta di "handicap regolamentare" che loro stessi hanno cercato… e considerando quanto erano veloci anche con uno step in più di mescola, ma meno, dal punto di vista sportivo e spettacolare sarebbe pure interessante!

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Ovviamente occorre che si verifichino i presupposti: da un lato si esclude sia possibile una strategia su supersoft e soft, ma non si può mai dire, e in quel caso sarebbero proprio le Mercedes a poter vedere se con le "gialle" arriveranno talmente avanti in gara da poter passare direttamente alle "rosse"; per gli altri sarebbe un salto nel buio. Dall'altro lato neppure che si riesca a finire con un solo cambio gomme (nel caso di scelte differenti da soft+medie) è certo, anzi, sebbene le Pirelli abbiano mostrato una maggior durata rispetto alle previsioni della vigilia. Ma almeno non si partirà con tattiche fin troppo pianificate e assodate, come invece avvenuto negli anni passati.

In queste lotte e strategie non si può escludere riescano ad inserirsi le Williams e le Red Bull, che non sono lontane come le altre squadre, sulle quali non dovrebbe avere difficoltà a svettare la Force India salvo sorprese o strane situazioni di gara. Potrà essere interessante vedere come si possa risolvere la disputa fra potenza motrice e doti telaistiche che potranno mettere in campo la Haas da un lato e la McLaren dall'altro, se Pascal Wehrlein riuscirà a far fruttare la buona posizione di partenza (13°) e se i team arretrati come Toro Rosso, Sauber e Renault riusciranno a rivelarsi più efficaci in gara di quanto non abbiano fatto in qualifica. In ogni caso sembra evidente come in quasi tutti i casi sarà una sfida "meccanica", in cui cioè le monoposto saranno più importanti dei piloti, per quanto siamo convinti che anche stavolta si potrà vedere qualche eccezione.

GP d'Italia, la griglia di partenza


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