F1 Monza, analisi della gara: anche stavolta decide la partenza

F1 Monza, analisi della gara: anche stavolta decide la partenza© sutton-images.com

Hamilton scatta male e regala a Rosberg una gara in cui nemmeno le differenti strategie di gomme hanno fatto differenza

Maurizio Voltini

04.09.2016 17:31

C'è da chiedersi se stiamo assistendo a gare di Formula 1 oppure di dragster, visto come ormai si decide tutto allo scatto in partenza. Stavolta a sbagliare allo spegnimento dei semafori è Lewis Hamilton, che scivolando sesto ha consegnato la gara a Nico Rosberg in un bel pacchetto regalo con tanto di fiocco. Del resto in precedenza i ruoli sono stati invertiti (vedi Hockenheim) per cui non si può nemmeno gettare troppo la croce addosso a chicchesia. Di fatto ciò almeno mantiene apertissima la lotta per il Mondiale.

Il pessimo scatto al via si è riflesso direttamente sulla prestazione finale anche di Max Verstappen ed Esteban Gutierrez, ma se non altro stavolta l'olandese non ha fatto manovre strane. Anzi con un'ottima entrata su Sergio Perez è stato fra i pochi a ravvivare la gara. Lo stesso per Daniel Ricciardo su Valtteri Bottas, a dimostrare come la stabilità della Red Bull sarà penalizzante in rettilineo (quando non in scia, almeno) ma poi permette delle belle staccate. A parte alcune (poche) altre belle lotte come quelle che hanno visto Fernando Alonso fra i protagonisti, ma solo 14° però alla fine, in assenza di safety car (neppure virtuali) e di incidenti, nemmeno le differenti strategie gommistiche sono servite a recuperare spettacolo.

Così quando Hamilton si è ritrovato secondo per i pit-stop Ferrari, non ha più avuto pensieri. La Mercedes ha sfruttato bene la tattica con una sola sosta, ma semplicemente perché più veloce. In una gara in cui la scelta migliore (ma non permessa) sarebbe stata quasi quasi quella di usare due set di Pirelli soft gialle (per quanto un po' "stretta" come giri possibili) qualsiasi altra strategia aveva pro e contro. Le gomme medie usate dalla Mercedes nel secondo stint non erano certo particolarmente performanti, ma la pur buona tattica adottata dalla Ferrari con due stint su supersoft e poi uno su soft non è servita nemmeno a dare spiragli di speranza. Una tattica simile ha del resto permesso a Ricciardo di sopravanzare Bottas che invece ha usato più gomme soft che supersoft. Peraltro, una strategia davvero aggressiva, quella su 1 soft + 1 supersoft adottata da Romain Grosjean con una Haas solitamente "brava" con le gomme, non ha portato a nulla più dell'11° posto: aveva perso davvero troppo negli ultimi giri prima del cambio.

Strano piuttosto che in questa occasione si siano visti parecchi cambi gomma con problemi e inconvenienti, dai meccanici che si scontrano fra loro nell'incrociare gomme vecchie e nuove, fino al problema di Alonso al quale il semaforino ai box non voleva dare il verde (ci ha pensato il meccanico con un inequivocabile gesto della mano). Ma pensiamo che tutto ciò dimostri come, quando contano i centesimi se non i millesimo, nulla possa essere banalizzato.

La particolare pista di Monza ha evidenziato nettamente i limiti soprattutto motoristici di certe monoposto, dalla McLaren alla Renault, comprendendo anche Sauber, Toro Rosso e Manor, che però ora potranno provare a rifarsi su tracciati più "normali" come il prossimo a Singapore. Da segnalare fra l'altro come Felipe Nasr non si porterà appresso penalità, grazie alla furbizia strategica del team. Infatti dopo il ritiro e la segnalazione di 10 secondi di penalità (più 2 punti licenza) per via dell'incidente alla prima variante con Jolyon Palmer, la Sauber ha deciso di ripristinare la monoposto e di rimandare in pista il brasiliano giusto per un giro, sufficiente a fargli scontare la sanzione.

La classifica generale piloti e costruttori


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