Lauda: Ferrari, niente fretta. Vettel torni un faro

La "ricetta" del presidente del team Mercedes per recuperare competitività: «Più fiducia sulle risorse che hanno già»

05.09.2016 15:03

Veste i panni dell’osservatore esterno, ancora una volta, Niki Lauda. E guarda i rivali, il momento della Ferrari. Monza ha restituito un arrivo a podio, segnale confortante ma necessariamente da confermare, cercare continuità di risultati già da Singapore, per riprendere la palma di primo inseguitore delle Mercedes. Titolo che conta relativamente, essendo la partita importante solo quella per la vittoria del mondiale.

Sabato, il presidente Marchionne ha fatto un bilancio schietto su cosa non ha funzionato nel 2016 che doveva essere l'anno dell’ulteriore salto di qualità, dopo l’incoraggiante 2015. Ha ribadito anche la totale fiducia sulle risorse che la Scuderia ha già, al proprio interno. E’ la strada giusta anche secondo Lauda, che riscontra però un problema di fondo, si potrebbe dire legato al naturale temperamento italico.  «In Ferrari reagiscono istintivamente e in maniera emozionale ai problemi. Se tutto va bene allora sono rilassati e questo è negativo per la ricerca continua del successo. Viceversa, se le cose vanno male, si crea una pressione spietata, dall’esterno e anche all’interno. Così si tende a correre ai ripari con le soluzioni più rapide, anziché fare passi avanti programmati uno dopo l’altro», commenta in un’intervista al Welt am Sonntag.

La previsione del presidente non esecutivo del team Mercedes F1 su come si interverrà a Maranello è la ricetta che appare già individuata e attuata, con l’affidamento della guida dell’area tecnica a Mattia Binotto e la riorganizzazione interna di figure già parte del mondo Ferrari: «Meno pressione dall’alto, maggior calma e fiducia sulle risorse disponibili, non avere fretta e concentrarsi sui punti essenziali, avere pazienza, anche se è difficile per la natura dei ferraristi.

Anziché cadere nella fretta ed emozionalità, credo che - se tutti i talenti che hanno daranno il loro apporto - possono dimostrare quello di cui sono capaci, come in passato». Tempo e pazienza per costruire un progetto vincente, quel che ha fatto, in fondo, la Mercedes dal ritorno in Formula 1. 

Marchionne: "Abbiamo atteso troppo prima di cambiare"

E’ un Niki Lauda che si aspetta di più anche da Sebastian Vettel, giunto come guida del team dalla Red Bull e, secondo l’austriaco, oggi appannato in un ruolo che, dice, sembra pesargli: «E’ arrivato come un faro in Ferrari, una specie di salvatore come fu Schumacher. All’inizio ha funzionato bene, ma al momento Sebastian sta faticando in queste vesti. Non so esattamente il perché, ma vediamo che Raikkonen è più veloce recentemente e per me significa che Sebastian è più debole. Non è il ruolo che lui si aspetta da se stesso né la Ferrari. Questo deve cambiare, la Ferrari ha bisogno che Vettel torni a rappresentare una speranza e ancora di successo. C’è una pressione enorme e aspettative grandissime, Sebastian deve tenere i nervi saldi. La squadra è l’esempio di ciò che serve: un modello di comportamento, calma, fiducia nelle possibilità Ferrari e una spinta continua».

Monza, il sollievo di Marchionne e Arrivabene

Orgoglio tricolore e passione sconfinata


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi