Formula 1 Singapore, Vettel: "Non una gran stagione, ma nemmeno terribile"

Formula 1 Singapore, Vettel: "Non una gran stagione, ma nemmeno terribile"© sutton-images.com

Il rendimento sotto le attese e la possibilità di rilanciarsi su un circuito che, secondo Seb, dovrebbe essere ancora favorevole alla Ferrari

Fabiano Polimeni

15.09.2016 17:00

E' una vigilia di gran premio nella quale le attenzioni sembrano spostarsi, per una volta, su altri protagonisti, che non le solite Mercedes. Ricciardo nella conferenza del giovedì ha rilanciato le aspettative proprie e degli addetti ai lavori su un gran risultato Red Bull nel Gran Premio di Singapore. Non meno ottimista è Sebastian Vettel. Il ritorno sul podio a Monza serve perlomeno a creare il clima di fiducia, supportato dalla statistica e dai risultati Ferrari a Marina Bay nelle stagioni passate. 

«Mi piace questa pista, mi è sempre piaciuta e negli ultimi anni ho avuto molto successo», racconta Seb. Prima di mettere le ruote in pista e verificare dove si trova la SF16-H rispetto alla concorrenza, non resta che fare affidamento sulla serie storica, del pilota che ha più vittorie di tutti a Singapore e della monoposto, vincente un anno fa e verosimilmente più a proprio agio che non su altri tracciati.

Cercasi conferma dopo le sessioni di libere del venerdì. «Qui siamo andati bene l’anno scorso: in generale ora abbiamo migliorato la macchina, quindi la pista dovrebbe ancora esserci favorevole. La pista mi piace e sono molto ottimista, dobbiamo fare il nostro dovere al venerdì per prepararci e poi da lì vedere dove siamo. Sulla carta ci sono circuiti più o meno adatti a noi, ma come al solito è una combinazione di tante cose, il funzionamento delle gomme, il bilanciamento della vettura, la posizione di partenza, se si azzeccano gli assetti in tempo per le qualifiche… Ma in fondo non faccio molta attenzione alle caratteristiche delle piste, penso solo che si deve sempre cercare di fare del proprio meglio».

Il tema gomme è stato già affrontato da Ricciardo. Ferrari con più treni di ultrasoft tra i top team, Daniel a interrogarsi sulla tenuta in gara delle Pirelli viola e sull'impatto di una scelta anticipata di 16 settimane rispetto al gran premio. Va detto che i riferimenti di Montecarlo dovrebbero aver dato un'indicazione sul comportamento del compound su un tracciato cittadino, per cui incrociando i dati con i rilevamenti di un anno fa sulle gomme supersoft, esiste un quadro chiaro per i team su cosa attendersi. «In generale, per quanto riguarda gomme e strategia tutto dipende da quello che accade in gara, mentre per le qualifiche il discorso è facile: si cerca di andare il più veloce possibile», le parole di Vettel. 

La variabile ulteriore da inserire a Singapore si chiama safety car: sempre protagonista. «La gara è sempre molto lunga, si può essere fortunati o sfortunati con la safety-car: come piloti, non ci auguriamo un’interruzione della gara, perché vorremmo sempre che tutto fosse giusto e corretto. Di sicuro, però, se questa gioca a tuo favore ne approfitti, se è contro di te invece può dare un bel po’ di fastidio. Ma è così che vanno le cose sui circuiti cittadini».

Singapore oggi è vissuta in casa Ferrari con un clima diverso da quello del 2015. C'è la consapevolezza che l'atteso recupero continuo sui migliori della classe, sulle Mercedes, non c'è stato. «Lo scorso anno stavamo chiudendo il gap ma purtroppo il distacco è ancora lì, a volte più grande, a volte più piccolo, ma resta. Non abbiamo vinto molte gare semplicemente perché non siamo stati sufficientemente veloci, ma stiamo lavorando al 100% perché questo accada in futuro.

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Da quando abbiamo iniziato a lavorare insieme l’anno scorso è chiaro dove vogliamo andare: vogliamo riportare la Ferrari in vetta. E’ vero che finora non è stata una grande stagione, ma non è stata neanche così terribile. Facciamo autocritica per primi, perché non abbiamo ottenuto quello che ci eravamo prefissati».

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