Sauber, no money no sedile. Kaltenborn realista

La scuderia è obbligata a scegliere piloti con un supporto economico nel 2017. Il team principal: "Non è la vera Sauber quella degli ultimi due anni" 

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28.09.2016 12:30

E' l'unico team che non ha marcato alcun punto quest'anno. Una Sauber che è stata al centro delle cronache esclusivamente per le difficoltà finanziarie che ne hanno messo a rischio la stessa sopravvivenza. Il supporto economico garantito dai due piloti per poter andare avanti, poi l'investimento di una società finanziaria elvetica, formalizzato lo scorso luglio, e la speranza di potersi risollevare. 

Sul futuro a breve termine, tuttavia, Monisha Kaltenborn è chiara: alla Sauber servono piloti paganti. Lo dice rappresentando quella che è la realtà della Formula 1: «Avere un pilota con una sponsorizzazione ci aiuterebbe a raggiungere i nostri obiettivi più rapidamente e sarebbe un grande aiuto nel progetto generale che abbiamo. Dobbiamo valutare le cose in quello che è l'ambiente là fuori, confidiamo di avere una macchina migliore il prossimo anno e più sponsor con noi, ma nel panorama attuale, è una questione finanziaria».

Non serve essere esperti di economia per capire il nesso tra risorse disponibili e possibilità di investimenti e sviluppo, come è altrettanto evidente un destino segnato in assenza di piloti di talento, per quanto con la valigia gonfia di dollari. Ci sarebbero, inoltre, da richiamare altri esempi di squadre in difficoltà economiche, ma che hanno saputo sfruttare molto meglio quanto a disposizione. Segnale che un problema di gestione del team elvetico sia esistito. «Non credo avremo due piloti senza sponsorizzazione», specifica ad Autosport riferendosi al prossimo campionato e difendendo la scuderia e la sua gestione dalle critiche piovute addosso per la mancanza di risultati e il costante declino. «Posso garantire che siamo molto più interessanti adesso di quanto non lo fossimo alcuni mesi fa. E questo testimonia la qualità del team, visto che alcuni hanno provato a ridimensionare la squadra da due anni, nei quali non siamo stati così competitivi. Abbiamo sofferto due pessime annate, ma non è la Sauber e là fuori alcuni se ne sono accorti.

Abbiamo un paio di alternative per i piloti sul tavolo e stiamo valutando il da farsi»

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