Jenson affianca Barrichello e Schumi fra i piloti con 300 gare: "E dire che pensavo di smettere a 30 anni…", dice parlando di una carriera con molti bei momenti
Nella tradizionale conferenza stampa dei piloti al giovedì, l'attenzione va subito su Jenson Button: quello della Malesia sarà infatti il suo 300esimo Gran Premio, un traguardo superato in precedenza solo da Rubens Barrichello e Michael Schumacher. Come ci si sente ad aver corso così tante volte? «È una bella domanda - risponde Button - che meriterebbe una lunghissima risposta. Sono in gara ormai da tantissimo tempo e mi ricordo che quando avevo visto gli altri raggiungere i 300 GP pensavo che fosse qualcosa di incredibile. Ricordo che quando iniziai la carriera, nel 2000, ne parlai con mio padre e gli dissi: "Magari arriverò a correre fino a 30 anni, e poi cambierò vita"».
Nel continuare a descrivere cosa si prova con una carriera simile, Jenson prosegue: «La F1 è qualcosa che ti senti dentro, e la mia è stata un'avventura incredibile. La cosa importante è quella di saper gestire i momenti brutti e godere invece di quelli belli, anche perché non sai quanto dureranno».
Ma un pilota può riuscire a ricordare qualcosa come 300 gare? «No, sono troppe: è un po' come se ti ricordassi ogni volta che ti sei lavato i denti… Quelli che ricordi bene sono i GP più belli e quelli più brutti, ma quelli "intermedi" no. E posso dire che ci sono stati dei bei momenti nella mia carriera. Uno dei migliori è stato quando sono salito in macchina per la prima volta in gara in Australia a 20 anni, poi anche quando ho vinto il Mondiale nel 2009. Ma ce ne sono stati tanti altri».
Gli viene infine chiesto se in questa occasione la Honda spenderà dei gettoni e porterà degli aggiornamenti: «Non credo che vorranno prendere delle penalità a Suzuka… Non posso parlare per l'altra macchina, ma per me sarà un weekend normale».
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