Analisi Formula 1 Malesia: venerdì normale ma non troppo

Nessuna sorpresa particolare nelle prove (se non McLaren) ma in realtà le difficoltà per team e piloti ci sono state, a Sepang

Maurizio Voltini

30.09.2016 14:00

Solo l'incendio alla Renault di Kevin Magnussen ha un po' scosso la giornata di prove a Sepang, ma al di là dei riscontri cronometrici finali le prove del venerdì sono risultate più complicate per squadre e piloti di quanto si possa pensare. Questo per via della riasfaltatura del tracciato, che tanto per cominciare con la sua colorazione scura ha aiutato a raggiungere le temperature più alte in pista che si ricordino: 61°C che hanno condizionato la ricerca del giusto set-up. Contemporaneamente, però, la minor abrasività della superficie ha reso più durevoli i pneumatici di quanto ci si aspettasse, anche nella mescola più morbida portata qui dalla Pirelli (la soft), mentre l'assenza delle precedenti irregolarità ha contribuito a rendere la pista più veloce. 

Così i tecnici hanno dovuto districarsi in queste nuove condizioni - tanto che la bandiera rossa del mattino ha piuttosto infastidito - e al momento non vi sono troppe certezze per quanto riguarda il comportamento generale delle monoposto e soprattutto il realistico degrado che gli assetti potranno determinare sulle gomme. Mentre i piloti si sono impegnati a cercare i nuovi riferimenti e affinare certe traiettorie, perché alla fine ci si è ritrovati a parlare più della curva 15 che di altro. È l'ultima curva nel giro di Sepang, il cui cordolo interno è stato riposizionato ancor più internamente. Questa modifica ha tuttavia creato uno spazio interno la cui superficie risulta in contropendenza rispetto alla curva, e così per nulla favorevole: per questo si sono visti i piloti alla ricerca di "linee" diverse nella percorrenza di questo tornante da seconda marcia, con molti a stare larghi sfruttando la vecchia traiettoria, con pendenza più favorevole.

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Questa è solo una delle tante variabili che aspettano al varco i protagonisti nel prosieguo del weekend. Le altre riguardano per esempio il comportamento delle gomme, ancora non del tutto svelato sebbene si sia visto come le gomme soft durino di più di quanto preventivato e riescano a permettere un secondo giro veloce, beninteso dopo uno di raffreddamento e a patto di avere abbastanza carburante a bordo. Nelle strategie per la gara, tuttavia, si dovranno fare i conti anche con l'obbligatorietà regolamentare di utilizzare almeno un set di Pirelli hard, la mescola più dura disponibile. Fra le altre variabili in gioco aggiungiamo gli strani orari del sabato, con le ultime prove libere alle 14 locali (quindi nel pomeriggio) e le qualifiche addirittura serali (alle 17) quando la gara sarà alle ore 15, con conseguenti variazioni della situazione ambientale, per la quale non dobbiamo nemmeno dimenticare le possibilità di pioggia

Di conseguenza, è facile aspettarsi cambiamenti anche piuttosto sostanziali nel corso del weekend rispetto ai riscontri odierni abbastanza normali, visto che non solo davanti abbiamo trovato le Mercedes come al solito, ma che a seguire ci sono sempre le Ferrari con le Red Bull non distanti. Da rilevare inoltre la buona prestazione complessiva per la Force India che si ribadisce quale quarta forza nel Mondiale attuale, come pure il buon risultato della McLaren sempre in top ten con entrambi i piloti. Alle loro spalle c'è da capire quanto si riveleranno concreti i riscontri abbastanza positivi (ma non si sa se temporanei) offerti da Toro Rosso e, nonostante l'incendio del mattino, pure da Renault. Nella stessa zona, ma la valutazione risulta giocoforza meno positiva, la Williams; altalenante la prestazione delle Haas; infine si auspicano miglioramenti per Sauber e Manor, ma difficilmente possiamo aspettarceli davvero.

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