F1 Malesia, i "meriti" Red Bull nella rottura di Hamilton

F1 Malesia, i "meriti" Red Bull nella rottura di Hamilton© sutton-images.com

Marko è convinto che la pressione esercitata da Verstappen e Ricciardo abbia avuto un peso nel cedimento della power unit Mercedes

Fabiano Polimeni

04.10.2016 14:39

Quando Mercedes non risponde presente all'appello per la vittoria, Red Bull è pronta ad approfittarne. E' accaduto a Barcellona, si è ripetuto a Sepang. Al di là del trovarsi nel posto giusto al momento giusto, c'è una crescita sul fronte tecnico nell'arco delle 16 gare del 2016 che giustifica appieno l'affermazione in Malesia. Forti sul passo al venerdì ma con una prestazione sul giro secco da affinare, il team ha trovato l'equilibrio perfetto al sabato. Non è frutto del caso la vittoria

Poi c'è la convinzione di Helmut Marko: «Credo che con molta probabilità siamo stati noi a portarlo a quella rottura di motore! Abbiamo esercitato costantemente pressione, sfidato la sua leadership, sapendo che doveva crearsi un margine di vantaggio e andare costantemente a tutta non è stata probabilmente la cosa migliore per il suo motore», dice del ritiro di Hamilton. L'attesa è sui risultati che le indagini sul motore andato in fiamme restituiranno alla Mercedes, per capirne di più, anche se la teoria di Marko sembra poggiare su basi deboli, trattandosi di un motore praticamente nuovo, quello rotto da Hamilton (che ha poi dichiarato: "E' stato un dolore indescrivibile")

Il gioco dei "se" e dei "ma" non serve a nulla, con una storia scritta. E', appunto, esercizio teorico. Quale scenario avremmo visto a Sepang senza le fiamme sulla Mercedes numero 44? La vittoria era nelle mani di Hamilton, secondo Marko, però, «anche senza il suo ritiro avevamo alcuni assi nascosti, non dirò cosa, ma solo che con entrambe le macchine su strategie diverse lo avremmo sfidato ugualmente verso fine gara»

Ricciardo e Verstappen su tattiche differenti, due e tre soste, con il pit conclusivo di Max e in contemporanea con Daniel a suggellare di fatto una doppietta congelata nelle posizioni, giustificata dagli errori monegaschi da farsi perdonare Red Bull e dal vantaggio del set di gomme morbide nuove di Ricciardo, contro le soft usate di Verstappen. «La strategia ha avuto un grande impatto sulla vittoria, causa un degrado delle gomme enorme. Max era molto veloce, ma anche duro sulle gomme e ha sofferto maggiormente il degrado, questo ha giocato in parte a suo sfavore» - analizza Marko -. «Gli abbiamo solo detto (nell'ultimo stint di gara, dopo la sosta sotto VSC al giro 41; ndr) "Se continui con questo ritmo le tue gomme anteriori ti abbandoneranno nei prossimi giri e la certezza del secondo posto sfumerà e probabilmente resterai a mani vuote"». 

Sepang potrebbe non essere l'ultima soddisfazione del 2016. Attenzione alla gara di Suzuka, al finale di Abu Dhabi, mentre appaiono meno congeniali le tappe in Messico e Interlagos. «Quanto fatto in Malesia non significa nulla in più, né in meno, che abbiamo fatto il lavoro migliore e che proseguiremo per la nostra strada! E' una forte spinta motivazionale, dobbiamo continuare a lavorare duramente, perché è l'unica strada verso la vittoria.

Sterzi a parte, la vera rivelazione è Ricciardo

Ci saranno gare che non si addicono particolarmente alla nostra macchina, ci andiamo piano con qualsiasi previsione»: si parla di secondo posto nel Costruttori oramai in pugno, nell'intervista rilasciata al sito della Formula 1. «Ovviamente quando sentiremo di poter vincere saremo aggressivi, non siamo i tipi che pensano alla matematica adesso. Vogliamo conquistare la seconda posizione nel Costruttori in pista, in modo pieno e netto». Gli attuali 56 punti di margine sono un presupposto più che sufficiente per centrare l'obiettivo.


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