Formula 1 Abu Dhabi, analisi gara: ha vinto il migliore

Rosberg resta freddo e non si fa innervosire dalla tattica "lumaca" di Hamilton, conquistando così bravamente il titolo mondiale 2016

Maurizio Voltini

27.11.2016 17:42

Probabilmente (è ironico…) il finale di gara e di stagione visto a Yas Marina non era propriamente ciò che si aspettavano in Mercedes come "fair fight" fra i due loro piloti, tanto che a fin gara cercavano imbarazzati di far finta di chiedersi per chissà quale motivo Lewis Hamilton andasse così piano, nonostante i dati dicessero che il vincitore del GP poteva girare almeno 3 secondi più veloce… In realtà l'inglese ha provato a causare l'unica situazione di gara (far avvicinare gli avversari) che avrebbe potuto consentirgli qualche residua speranza per il titolo iridato, che invece è andato a Nico Rosberg con il secondo posto al traguardo.

Rosberg non si è fatto condizionare né tantomeno prendere dal panico o quantomeno dal nervosismo: ha gestito la situazione senza scendere in forzature se non nel sorpasso a Verstappen quando gli stava facendo perdere tempo, non è caduto nelle possibili trappole disseminate lungo il percorso verso la conquista del campionato e anche nel resistere a Vettel nel giro finale non si è lasciato andare ad esagerazioni, tenendo l'interno con fluidità all'ultima staccata importante. Ad un certo punto ci si era messa perfino la Ferrari in pitlane, quando Nico ha dovuto aspettare il passaggio di Vettel prima di poter ripartire: una perdita di tempo che l'ha fatto rientrare in pista dietro a Verstappen. Insomma, in questa gara il tedesco ha dimostrato di meritare il successo finale di campionato ben più di quanto farebbe pensare il "semplice" secondo posto al traguardo.

Terzo al traguardo e quindi sul podio, anche questo raggiunto con merito, Sebastian Vettel. Stavolta la Ferrari ha azzeccato una buona strategia alternativa, montando il set di Pirelli supersoft nuove disponibile a 18 giri alla fine. A questo punto Seb ha messo in campo quelle doti già viste nei momenti migliori ed è risalito fino al podio con la giusta decisione. Al contrario, con Kimi Raikkonen si è marcato (in ritardo) Daniel Ricciardo, peraltro messo dalla Red Bull su una strategia peggiore rispetto al compagno di squadra, e così il finlandese non ha potuto far fruttare la buona prima parte di gara, con lo scatto al via che l'aveva portato 3°.

Restando in tema di tattiche e di Red Bull, ottima come avevamo preannunciato quella applicata su Max Verstappen. È stato l'unico (a parte Marcus Ericsson che ha comunque sopravanzato Felipe Nasr) ad effettuare una sola sosta, sfruttando il fatto di partire con le supersoft, passando alle soft solo dopo 19 giri (contro i 9 di Ricciardo) e concludendo così 4° a soli 1"6 dal vertice e in scia a Vettel. Peccato però che Max avesse già compromesso tutto con un testacoda al primo giro, in un'inutile forzatura su Hulkenberg. I numeri crudi dicono che sarebbe stata possibile la vittoria, senza quell'errore, anche se in realtà bisogna vedere come avrebbe reagito Hamilton nella sua gara al rallentatore; ma di sicuro è sfuggito un podio, assieme al quarto posto finale in campionato andato a Vettel.

Nico Hulkenberg, scampato a Verstappen, riesce così a concludere degnamente la sua collaborazione con la Force India finendo 7° e quindi primo fra quelli che non sono nei primi tre top team. La squadra domiciliata a Silverstone piazza anche Sergio Perez 8° davanti a Massa, ribadendo una volta di più di meritare il quarto posto nel campionato per i costruttori. Felipe Massa conclude quindi al 9° posto il suo 250° GP e la sua avventura in F1, in scia a Perez ma anche appena davanti a Fernando Alonso, riuscito anche stavolta a portare la McLaren in zona punti. Un punticino solo, che tuttavia permette allo spagnolo di concludere 10° anche in campionato, proprio davanti al brasiliano.

Nonostante sia stato protagonista di molti duelli, anche con Verstappen, da parte sua Romain Grosjean non può ottenere più dell'11° posto, con Esteban Gutierrez a seguire, comunque non doppiati. Non così per le due Manor, appena dietro come posizione e con Esteban Ocon e Pascal Wehrlein che ad un certo punto hanno fatto a ruotate fra loro, finendo lunghi in fondo al rettilineo più lungo. Non risulta che questo episodio sia stato messo sotto inchiesta, a differenza della tamponata che Jolyon Palmer ha dato a Sainz, per la quale ha rimediato 5 secondi di penalità in gara e 2 punti licenza.

Il conseguente ritiro di Carlos Sainz per via del cambio danneggiato è stato la "ciliegina" (si fa per dire) di una gara che peggio non poteva andare per la Toro Rosso, che dopo tutti i problemi che abbiamo già raccontato in prova, aveva già visto il ritiro di Daniil Kvyat. Peccato finire così una stagione che ha comunque visto il team di Faenza come uno fra i più meritevoli, per come ha sfruttato il materiale tecnico (e il budget…) a disposizione.

Ora ci aspetta la pausa invernale e si volta pagina, visto che nel prossimo mondiale avremo nuove regole per gomme e ali: appuntamento quindi a Melbourne il prossimo 20 marzo, ma anche a fine febbraio con i primi test a Barcellona. Ricordando che trovate qui tutti i risultati di gara e qui quelli finali di campionato F1 2016.


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