Formula 1 Abu Dhabi, le supersoft premiano Max e Seb

Consentono una sola sosta a Verstappen e regalano la velocità extra a Vettel nel finale. Le diverse scelte sulle gomme Pirelli viste ad Abu Dhabi 

Fabiano Polimeni

28.11.2016 14:50

La gomma supersoft si è rivelata essere la variabile in grado di regalare prospettive diverse, in termini strategici, sui 55 giri del Gran Premio di Abu Dhabi. Al sabato, in qualifica, le Red Bull a giocarsi una carta alternativa, alla ricerca di una diversificazione dalle tattiche di Mercedes e Ferrari, per scrivere una storia che non fosse scontata, in gara. In realtà ne ha beneficiato il solo Max Verstappen, con gran sorpresa di Daniel Ricciardo, vista la posizione occupata dall'olandese dopo la prima curva.

Non ha fatto mistero di aver pensato fosse finita dopo pochi metri la corsa della RB12 numero 33, salvo poi trovarsela davanti a fine gara. Gomma supersoft chiave anche nella mossa intelligente della Ferrari, che ha allungato lo stint centrale su gomma morbida per arrivare al limite buono per passare alla mescola più veloce nella porzione di gara conclusiva. 

Al via si parte con le Red Bull, Gutierrez, Nasr, le Toro Rosso su gomma rossa; Grosjean, Ocon, Ericsson, Button e Magnussen sulle gomme soft. Visioni del gran premio differenti, come quella che ha portato Ericsson a coprire ben 38 giri con la soft, unico a effettuare una sola sosta, insieme a Verstappen. Ricciardo sperava di approfittare allo stesso modo delle gomme supersoft e dopo la gara è trapelata una certa delusione per non aver cercato la strategia a un solo pit. Secondo Horner, il bloccaggio in curva 1 ha compromesso l'anteriore sinistra nel primo stint, uno spiattellamento ha obbligato a fermarsi ai box di fatto insieme a chi partiva con le ultrasoft. Magra consolazione quella di guadagnare una posizione su Raikkonen in occasione della seconda sosta: stop al giro 24 per Ricciardo, il 25mo per Kimi. L'undercut funziona e scavalca Kimi, che prima di fermarsi aveva 1"4 di margine e torna in pista con 9 decimi di ritardo al primo settore. 

Vettel e Alonso sono stati gli unici a utilizzare tre differenti mescole, di fatto fotocopiando la tempistica delle soste: giro 7 Fernando per passare da ultrasoft a soft, giro 8 per Sebastian; al 37mo si ferma il ferrarista per passare alle supersoft, il giro seguente la McLaren. Una gara contraddistinta da 37 pit-stop e tempi sul giro che hanno premiato i piloti sulla supersoft nello stint finale. Vettel fa registrare 1'43"729, giro record del gran premio, contro l'44"889 di Ricciardo su gomma morbida: diversi frangenti di gara, diverse condizioni di carico carburante. Manca la verifica del potenziale Mercedes su gomma gialla, chiara conseguenza della tattica "al rallentatore" di Hamilton, mai impegnato a spingere con costanza e al limite. 

Interessante notare come Massa sia riuscito a resistere al recupero di Alonso, nonostante la differenza di mescole nello stint conclusivo. Subito dopo la seconda sosta del pilota spagnolo, erano poco meno di 16 i secondi a dividerlo dalla Williams, con un ugual numero di giri prima della bandiera, sotto la quale finiranno in scia, 4 decimi appena di differenza.

«La decisione presa sabato dalla Red Bull di iniziare la gara sulle supersoft è stata cruciale per la gara, con Max Verstappen che ha sfruttato al meglio la strategia di una sola sosta, insidiando i piloti che avevano optato per una strategia su due soste. Anche Sebastian Vettel ha utilizzato le prestazioni delle supersoft per guadagnare terreno nelle fasi finali.

Congratulazioni a Nico Rosberg per aver vinto il suo primo titolo mondiale; vogliamo rendere un giusto tributo a Felipe Massa e Jenson Button, che hanno concluso le loro fantastiche carriere in Formula 1. Adesso che la stagione 2016 si è conclusa, il nostro focus passa subito al prossimo anno – a partire da martedì, quando effettueremo l’ultimo test di sviluppo per i nuovi pneumatici 2017 più larghi, per la prima volta con tutte e tre le monoposto muletto insieme», il commento di Paul Hembery sull'ultimo gran premio dell'anno. 

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