Vandoorne: F1 2017 più impegnative, possibili grandi differenze

Vandoorne: F1 2017 più impegnative, possibili grandi differenze© sutton-images.com

Il belga divide il tempo tra le riunioni in fabbrica e la preparazione atletica, aspettando il debutto a Barcellona. Il numero 2? Un ricordo della Formula 4

F.P.

14.12.2016 09:30

Avrà finalmente la sua chance, Stoffel Vandoorne. Venticinque anni il prossimo 26 marzo, quando sarà in griglia a Melbourne per la prima stagione da titolare. Ha dovuto attendere per conquistare una Formula 1 che avrebbe meritato già quest'anno. I risultati in GP2, la conferma di saper offrire un rendimento al pari dei titolari quando è stato chiamato in gioco, in Bahrain, la competitività mostrata nel campionato di Super Formula. Il talento è fuori discussione. Dovrà confermarsi adesso nell'arco di un intero mondiale e sarà chiamato a fare i conti con quelle che saranno le potenzialità del progetto McLaren 2017, enorme incognita visto il rendimento delle ultime stagioni. 

Porterà in macchina il numero 2, il primo della lista: «L'ho scelto perché è stato il primo numero che ho avuto quando ho iniziato a correre in monoposto, in Formula 4 Eurocup nel 2010. Non scelsi il numero allora, mi venne assegnato, ma fu un buon anno per me, ottenni tante vittorie e podi, perciò richiama bei ricordi». 

Tra Abu Dhabi e Barcellona, tra l'ultima gara da pilota di riserva e il primo test da legittimo proprietario della MP4-32, i mesi invernali scorrono veloci tra perfezionamento della forma fisica e riunioni in fabbrica: «Principalmente sono stato al McLaren Technology Centre, impegnato negli ultimi preparativi con il team. Per realizzare il sedile, incontrare gli ingegneri e fare del lavoro al simulatore. Sono le ultime cose che vanno fatte a fine anno, poi andrò in vacanza.

Tutto quel che ho fatto finora è stato in preparazione della prossima stagione. Manca ancora tanto e ci sono molte cose da fare prima di salire per la prima volta sulla nuova macchina, ma quando torneremo dalla pausa natalizia si inizierà ad accelerare. Non vedo l'ora di iniziare i test invernali.

Ho visto la monoposto al computer, un modello 3D. E' piuttosto diversa da quelle che sono quelle attuali, saranno futuristiche, in particolare con le gomme più larghe e l'ala posteriore più grande. Il modellino visto dal posteriore si presenta molto aggressivo. Saranno delle belle macchine».

Belle e impegnative, dettaglio che indirizzerà la preparazione atletica verso il potenzialmento di quelli che saranno i muscoli più sollecitati. «Saranno macchine più impegnative da guidare, perché aerodinamica e gomme le renderanno un paio di secondi più veloci al giro. Fisicamente saranno più dure, perciò lavorerò con il mio preparatore, faremo delle sessioni invernali di allenamento per prepararmi al meglio al primo test. E' ancora difficile sapere esattamente cosa aspettarsi, non sappiamo quando saranno impegnative le macchine, credo però sia un bene. Quando le cose si complicano per tutti, possono esserci grandi differenze. Vedremo.

La sfida maggiore sarà allenare il collo, sono i muscoli più difficili da allenare, perché è complicato simulare la forza G. E non importa quanto ti alleni in inverno, alla fine della prima giornata di ritorno in macchina, ti senti sempre esausto».

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