Sergio Marchionne e il Canto di Natale Ferrari

Sergio Marchionne e il Canto di Natale Ferrari

A Maranello si è tenuto il tradizionale pranzo natalizio della Scuderia, tra fantasmi del passato da scacciare e tante speranze per la prossima stagione

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Francesco Colla

19.12.2016 17:13

Nessuno oserebbe mai paragonare Sergio Marchionne allo Scrooge di Charles Dickens. Ma i fantasmi del passato e le speranze per il futuro evocati durante il tradizionale pranzo natalizio di Maranello, ricordano, complice il periodo, il celebre Canto di Natale, col presidente Ferrari che ha nuovamente tracciato un bilancio della stagione (fallimentare) da poco conclusasi, recitando un esplicito mea culpa: «Quella del 2016 è stata una figuraccia non piacevole – ha commentato Marchionne -  La cosa peggiore è che durante stagione la vettura non è migliorata, mentre altri sono migliorati molto. La Red bull ha fatto cose incredibili tra la prima e la seconda parte dell'anno»

Se i tori hanno caricato, il Cavallino ha fatto le bizze. Il discrimine è stato l’addio di Allison e la promozione di Binotto, cui Marchionne rinnova la propria fiducia: «La nostra metodologia è già cambiata ad agosto, con l'arrivo di Mattia Binotto. Abbiamo fatto un cambiamento organizzativo anche per darci tranquillità, che abbiamo speso soldi e risorse nella direzione giusta. Bisognerà fare meglio del 2016, che non è difficile», ha continuato, ma «non faccio più previsioni».

Il manager ha tenuto nuovamente a sottolineare l'italianità della squadra e a precisare che la Scuderia ha tutti gli uomini giusti e «Paddy Lowe è un grandissimo tecnico. Ma va detto che eravamo adeguatamente coperti, e che non c'è bisogno di lui. Non ci serve l'eroe, non ci manca questo o quello, un Lowe o un Ross Brawn», ha proseguito. «Ci mancano moltissime cose, ma la squadra è squadra, è fatta in un percorso di anni e non andiamo a cambiarla adesso. Fateci lavorare, arriveranno i risultati. Poi se va male criticate me, lo sbaglio l'ho fatto io, non cercate capri espiatori».

Anche perché la Formula 1 assorbe un budget enorme e Marchionne ha sempre messo nero su bianco che alle spese devono corrispondere risultati. Concetto ribadito anche oggi: «La Ferrari non ha mai rifiutato di spendere ma ora si spende troppo senza avere i risultati. Se la gente sapesse quanto spendiamo senza vincere capirebbe il nostro senso di frustrazione»

La prossima sarà una stagione ricca di incognite e il primo obiettivo è «dare a Vettel una macchina all’altezza». La nuova monoposto verrà presentata il 24 febbraio, poco prima dei test di Barcellona. L’erede della SF16-H sarà nuovamente affidata a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen – assenti al pranzo – con l’innesto della terza guida Antonio Giovinazzi. Sul tedesco, quest’anno apparso troppo teso in più di un’occasione, è intervenuto Maurizio Arrivabene: «Vettel non ha alcun problema. Ha detto più di una volta che vuole vincere con la Ferrari. Mi sembra tutto molto chiaro. Non c'è da aggiungere altro. Ieri Seb era qua a Maranello, sta lavorando molto, sia sul simulatore che sulla squadra. Se fosse demotivato farebbe diversamente. È ovvio che un pilota del suo valore e della sua classe vuole una macchina adeguata: a volte l'ha avuta, a volte lo abbiamo messo in difficoltà. È un quattro volte campione del mondo, e ha dimostrato ad Abu Dhabi che quando spinge e ha una macchina non ha un problema. E vuole vincere con la Ferrari». Un altro anno ancora assieme, poi si vedrà. Vettel deve solo guidare con più serenità ha detto chiaramente Marchionne: se si troverà a suo agio – portando di conseguenza risultati – allora si parlerà di rinnovo. 

 


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