Boullier spavaldo: McLaren avrebbe vinto con un motore al top

Boullier spavaldo: McLaren avrebbe vinto con un motore al top© sutton-images.com

Due stagioni disastrose, un miglioramento comunque insufficiente nel 2016, eppure a Woking sono convinti della competitività del telaio

Fabiano Polimeni

23.12.2016 12:34

Da due stagioni narrano di come andranno forte un giorno, di come, dopo Mercedes, la futura squadra campione del mondo sarà la McLaren (Dennis dixit). A Woking hanno sempre evidenziato come il loro telaio fosse tra i migliori del lotto, peccato mancasse la power unit. Non si vince con un singolo dettaglio al top, è il pacchetto nel suo complesso a fare la differenza. Il dominio totale della Mercedes nasce dallo sviluppo costante in ogni area e il 2017 probabilmente riporterà il giusto equilibrio nelle considerazioni su telaio, aerodinamica e motore.

Eric Boullier si dimostra spavaldo nei commenti e non è una novità. «Se avessimo avuto il miglior motore quest'anno, avremmo vinto delle gare. Lo sappiamo, lo dicono i rilevamenti GPS delle velocità in curva», racconta ad Autosport. Ecco, quel "se" non ha diritto di cittadinanza nelle competizioni. Se Hamilton non avesse rotto il motore a Sepang probabilmente sarebbe stato campione. Se non avesse sbagliato tante, troppe partenze, avrebbe avuto più punti. Se McLaren avesse avuto un motore migliore avrebbe vinto?

Considerata la scala di valori espressa dal campionato 2016, i dubbi sono parecchi. Un fondo di verità, le parole del direttore delle competizioni McLaren, lo hanno quando approfondisce il concetto e spiega: «C'è spazio per migliorare ovunque con Honda e questo guida lo sviluppo del telaio, è tutto connesso. Non puoi realizzare una macchina che opponga troppa resistenza all'avanzamento se non hai sufficiente erogazione di potenza, perché perdi del tempo. E' una ricerca dell'equilibrio costante, lavoriamo come un unico team con Honda per ottenere quel che vogliamo».

In altri termini: mancando cavalli, vanno recuperati barattando efficienza e carico aerodinamico e questo genera una spirale negativa che impatta sulle prestazioni complessive. Altrettanto vero è che una power unit al vertice fa emergere le criticità del telaio e i suoi limiti.

L'apertura regolamentare sullo sviluppo delle power unit nel 2017 fornirà uno strumento in più al motorista giapponese per recuperare terreno. Certo non resteranno a guardare gli altri, la forbice dovrebbe tuttavia restringersi e logica vuole che Honda trovi maggior competitività il prossimo anno. Servirà del tempo, predica Boullier: «Il divario si è chiuso, ma per arrivare dov'è Mercedes, non si può semplicemente copiare le soluzioni altrui e adottarle. C'è un percorso da affrontare e non può farsi in tre mesi o in sei, ma in alcuni anni. Alla Renault è servito del tempo e ancora oggi non sono al vertice. Hanno iniziato a sviluppare questo motore sei anni fa».

Vincitori e vinti della stagione 2016


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