Euro-sfida alla Formula 1: parlamentare chiede un'indagine

Euro-sfida alla Formula 1: parlamentare chiede un'indagine© sutton-images.com
La parlamentare europea Dodds chiede di far luce sulla struttura anti-competitiva dello sport, i vantaggi avuti dalla FIA dall'autorizzazione alla vendita a Liberty Media e le tasse pagate in Inghilterra
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Fabiano Polimeni

14.02.2017 17:35

Sauber e Force India hanno sollevato una protesta formale ormai nel 2015. L'accusa: una Formula 1 anticoncorrenziale, che impedisce ai team più piccoli di competere in virtù dell'iniqua ripartizione dei proventi. Adesso è la parlamentare laburista Anneliese Dodds ad avanzare una mozione al report annuale della Commissione europea sullo stato della concorrenza nell'area Euro, approvata in Commissione Affari Economici e Monetari. La richiesta è di un'immediata indagine sui problemi di competitività in quella che è l'"industria" della Formula 1.

«Sono contenta che il Parlamento europeo abbia supportato la mia richiesta per una piena e immediata indagine sulle pratiche anti-competitive in Formula 1. Poche settimane fa la Manor Racing è diventato l'ultimo team nel sud-est dell'Inghilterra a chiudere dopo che gli amministratori non sono riusciti a trovare un acquirente», ha commentato la Dodds, che punta il dito contro quanto è scritto, di fatto, nel Patto della Concordia, valido fino al 2020, salvo interventi rapidi della Commissione Europea, che potrebbe chiedere di riscrivere le regole del gioco sulla suddivisione dei guadagni della Formula 1 e infliggere una multa.

La mozione della Dodds chiede di far luce anche sugli accordi in Gran Bretagna con la HM Revenue and Customs (dipartimento del governo britannico; ndr), che porterebbero a beneficiare di una tassazione effettiva al 2%. Inoltre, si è sollevato nuovamente il tema di un possibile conflitto di interessi in capo alla FIA (detentrice di una quota dell'1% in Delta Topco) - avuta nel 2013 per una somma inferiore a 500 mila dollari - e passata di mano con l'acqusizione di Liberty Media, generando un profito di quasi 80 milioni di dollari.

Se un'indagine del commissario alla Concorrenza dovesse scattare, andrebbe analizzata anche l'autorizzazione data dalla FIA, essenziale perché la vendita a Liberty Media potesse concludersi. «C'è un significativo conflitto di interessi sulla recente vendita dello sport a Liberty Media, dopo che l'ente regolatore ha ricevuto un profitto di 79,5 milioni di dollari dall'autorizzazione alla vendita. Ho scritto diverse lettere alla Commissione Europea richiedendo una piena indagine e sono grata che il Parlamento Europeo abbia aggiunto la propria voce a questa richiesta. Dobbiamo assicurarci di non perdere ulteriori posti di lavoro altamente qualificati (il riferimento è alla chiusura del team Manor; ndr) in questo settore e permettere che uno sport amato da 500 milioni di tifosi diventi sempre meno competitivo».

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