Gli errori d'inesperienza hanno condizionato la prima sessione di test. Felipe colloca la Williams dopo i tre top team, Renault la squadra che lo ha colpito maggiormente
La Williams riparte con Felipe Massa sulla FW40, nella prima giornata della seconda sessione di test a Barcellona. Riparte dopo aver scontato gli inevitabili errori d'inesperienza di Lance Stroll, andato a sbattere mercoledì scorso, danneggiando la scocca e costringendo il team a saltare il turno di giovedì sul bagnato. Un compito non facile per il pilota canadese, proiettato dalla Formula 3 a una Formula 1 mai così impegnativa e veloce.
Chi si schiera a difesa di quelli che sono errori di gioventù è Felipe Massa: «Fa parte del gioco, dovrebbero stare tutti calmi, perché era la prima esperienza con la monoposto e il ragazzo ha appena 18 anni. Sono stato anch'io diciottenne e ci sono passato», ha raccontato Felipe a Globo Esporte.
Nei mesi scorsi, quelli del ritiro dalla Formula 1, raccontava quanto fosse cambiato come pilota, dagli esordi in Sauber a 21 anni, quando ogni giro era un giro al limite, a un approccio più maturo, frutto dell'esperienza. Riguardando i test di settiamana scorsa, aggiunge: «Sarebbe stato peggio se non avessimo girato per problemi alla macchina». Complessivamnete, 103 giri per Massa con la FW40 e 110 per Stroll, nei tre giorni di attività.
C'è un team che in particolare ha colpito il pilota brasiliano, che colloca la Williams a ridosso dei migliori: «Al momento, l'impressione che ho è di una Williams che è lì, dopo Mercedes, Ferrari e Red Bull, sebbene va detto come sia cresciuta molto Renault». E quando si parla di Red Bull, la "delusione" per il dettaglio che non salta subito all'occhio e distingue la RB13 dal resto del gruppo è presente: «Non ho visto nulla di così diverso come ci immaginavamo, ma è ancora presto. Vedremo cosa porteranno adesso».
Un pensiero va anche all'ex compagno Alonso, impantanato nelle ricorrenti difficoltà tecniche del binomio McLaren-Honda: «Sono partiti di nuovo con difficoltà e posso immaginare come si senta adesso Fernando, non è facile, lo conosco bene».
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