F1: ecco come la direzione gara si è "ammorbidita"

F1: ecco come la direzione gara si è "ammorbidita"

Nel GP d'Australia si è vista un'applicazione meno "repressiva" dei regolamenti in caso di episodi di gara contestabili. Voi siete d'accordo?

Maurizio Voltini

27.03.2017 13:48

Come avevamo già anticipato in questo articolo, l'approccio della direzione gara nelle competizioni di Formula 1 sarà quest'anno più morbido e permissivo, e proprio al primo GP d'Australia ne abbiamo avuta la dimostrazione. E questo già in qualifica: per esempio quando Sergio Perez ha violato l'articolo 27.4 del regolamento sportivo (4 secondi di troppo rispetto al tempo massimo nel giro di rientro ai box) si è giustamente tenuto in considerazione che in ogni caso non aveva ostacolato nessuno, e quindi è stato ritenuto sufficiente un semplice "richiamo" ufficiale. Allo stesso tempo non si è agito contro Felipe Massa e Marcus Ericsson che pure avevano ostacolato altri piloti nel corso delle stesse qualifiche, pur se questo sarebbe stato probabilmente più giustificato.

In gara si è riscontrata l'applicazione del "nuovo corso" in occasione del contatto al primo giro fra Marcus Ericsson e Kevin Magnussen, quando i due si sono "incrociati" alla curva 3 finendo nello spazio di fuga, riuscendo comunque a ripartire (sebbene poi Ericsson sarà costretto al ritiro per un danneggiamento al sistema idraulico avvenuto proprio nell'incidente). Con grande disappunto del team Sauber, si è deciso per il "non luogo a procedere" considerando il tutto un normale incidente di gara, poiché non si è riscontrata una "evidente responsabilità prevalente di uno dei due piloti coinvolti". In particolare, oltre al fatto che Ericsson aveva affondato la staccata per superare dall'esterno (e dunque era ben consapevole della presenza all'interno di Magnussen) il danese della Haas è stato portato sul cordolo interno e questo gli ha "allargato" l'avantreno in modo "sfortunato" - davvero: "unfortunately the action of the kerb forced him wide and caused the collision", viene spiegato testualmente nel comunicato ufficiale - per cui è stato un involontario incidente di gara e non ha portato a sanzioni.

Un altro esempio del "nuovo registro" si è avuto anche con l'assenza di punizioni/investigazioni per le "toccatine" che ci sono state tra Sergio Perez e Carlos Sainz nonché, seppure più decisiva, tra Esteban Ocon e Fernando Alonso. Non scordiamo neppure quando Daniel Ricciardo si è fermato in gara lungo la pista con la sua Red Bull: è stato un piccolo brivido per i ferraristi, perché in caso di safety car la bella strategia che ha permesso la vittoria di Sebastian Vettel sarebbe andata in briciole. Ma anche stavolta la direzione di gara ha preferito stare tranquilla e si è accontentata dell'esposizione delle bandiere gialle, per cui tutto è filato liscio.

Questo nuovo atteggiamento è stato frutto anche di una riunione tenutasi prima della gara tra Charlie Whiting e i commissari (nello specifico Tim Mayer, Dennis Dean e Derek Warwick) in modo da uniformarsi. Voi cosa ne pensate, di questo nuovo approccio nei confronti dei vari episodi di gara? È meglio così o come si agiva in precedenza?


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