Formula 1 Bahrain: Pirelli come in Cina ma sfide diverse

Formula 1 Bahrain: Pirelli come in Cina ma sfide diverse© Pirelli

Degrado termico da monitorare, su una pista molto impegnativa per le gomme posteriori. Un anno fa Rosberg vinse con tre soste

Fabiano Polimeni

11.04.2017 08:48

Medesima selezione di gomme, sfide diverse. Dal Gran Premio di Cina al Gran Premio del Bahrain, Pirelli conferma la gamma "intermedia" di mescole: le supersoft, soft e medie. Ma da una pista impegnativa soprattutto sulle gomme anteriori si passa a un tracciato che mette sotto stress le gomme posteriori, in ragione delle frequenti ripartenze e richieste di trazione che fanno di Sakhir una pista del tipo stop&go. Forti frenate a impegnare e rapide accelerazioni. 

Sarà un week end che offrirà riscontri limitati dalla prima sessione di prove libere, considerato lo svolgimento della gara al tramonto e con le temperature ambientali (e dell'asfalto) in continua diminuzione. Un anno fa si partì con 29° C per arrivare con 26° C e le scelte strategiche furono molto diverse tra i primi 10 piloti al traguardo. I primi sei effettuarono tre soste, Kvyat due, senza contare l'alternanza di mescole utilizzate in ciascuno stint di gara.

Il degrado termico andrà monitorato con attenzione e interpretato, con le nuove coperture Pirelli molto meno sensibili rispetto alle specifiche 2016, dal lavoro di sviluppo condotto sul prodotto 2017. E sarà interessante osservare il rendimento Mercedes con temperature che torneranno a essere su valori intorno ai 30° C. Lewis Hamilton, dopo la vittoria in Cina, ha commentato - relativamente ai rapporti di forza Mercedes-Ferrari -: «Finora l'unica informazione che ho è su Melbourne, dove faceva caldo e su una pista più calda la Ferrari è stata più forte. Quando andremo, la prossima settimana, in Bahrain, che sarà un circuito più caldo, riusciremo a mantenere la temperatura delle gomme come abbiamo fatto oggi su una pista più fredda?». Sarà tra i temi da seguire con attenzione.

Pirelli ha comunicato quelli che saranno i valori massimi di pressione e camber, 21,5 psi per le coperture anteriori e 20,5 psi per le posteriori, con -3,75° e -2° rispettivamente. 

«A Sakhir i maggiori vantaggi cronometrici si ottengono ottimizzando la trazione. È un tracciato stop-and-go: la migliore erogazione della potenza e la gestione dei pneumatici posteriori costituiscono due fattori molto importanti.

Lo scorso anno usura e degrado furono elevati; sarà interessante verificare l’eventuale cambiamento di questi valori a seguito dell’introduzione dei pneumatici allargati in versione 2017. La seconda sessione di prove libere è particolarmente importante perché si svolge in condizioni di illuminazione artificiale, rappresentative per le qualifiche e per la gara», anticipa Mario Isola. 

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La "scheda tecnica" del circuito, evidenzia l'elevata abrasività, la necessità di girare con un carico aerodinamico medio-basso, per non penalizzare la velocità massima sui quattro lunghi rettilinei di Sakhir. Basso carico che rende più difficile la fase di staccata, criticità da legare con lo scivolamento della gomma sul fondo frequentemente sporcato da un velo di sabbia, che porta l'innalzamento delle temperature e il degrado termico. Le forze laterali e lo stress complessivo sugli pneumatici è valutato medio, quanto alle prime, sono i cambi di direzione nel secondo e terzo settore a impegnare maggiormente le coperture. 

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