Analisi sabato: l'Armata Rossa avanza, ma Mercedes non è battuta

La prima fila per le Ferrari con le Argentee in seconda, non deve far pensare a una gara già vinta in partenza, anche se aiuta...

Maurizio Voltini

29.04.2017 16:40

Una gran pole position di Sebastian Vettel completata da un Kimi Raikkonen anche lui in prima fila, oltretutto dopo che il finlandese aveva guadagnato la pole temporanea al primo run e avrebbe potuto fare di più senza un errore sulla curva finale (solo 59 ms separano i due). Insomma, la Ferrari è stata davvero "presente" nelle qualifiche di Sochi, non si è trovata per caso a riconquistare l'intera prima fila, come non accadeva dalla Francia 2008 (127 GP fa). Ce n'è abbastanza per festeggiare, per i tifosi di Maranello, pur ricordando che la gara è domani: ma visto che tante volte c'è stato il rimpianto del "se fossimo partiti più avanti", meglio di così il GP di Russia non potrebbe cominciare, no? Anche perché la macchina è a posto e pure stavolta dimostra di saper sfruttare bene le gomme, anche le supersoft utilizzate in Q1.

Ciò detto e giustificando al 100% l'entusiasmo per le Rosse, non cadiamo però nell'errore di dare già per spacciata la squadra Mercedes. Intanto le difficoltà che hanno avuto nel mandare correttamente a regime i pneumatici, saranno molto meno influenti in gara: probabilmente solo nei primi giri dopo il via e dopo i pit-stop. In questo sarà interessante vedere se qualcuno adotterà una strategia volta a sfruttare gli "overcut" più degli "undercut", in occasione dei cambi gomma. Tornando tuttavia a quanto successo in qualifica, non si può ignorare che i piloti Mercedes hanno fatto delle brutte Q3: né Valtteri Bottas, oggi peraltro sempre più efficace del plurititolato compagno di squadra, né Lewis Hamilton sono riusciti infatti ad abbassare in Q3 il crono ottenuto in Q2, quando Vettel ha migliorato invece di 8 decimi. Questo fatto può indicare errori nei giri decisivi (e quindi la loro prestazione sarebbe poco indicativa) oppure che sia stata effettuata una regolazione più mirata alla gara e quindi meno efficace sul giro singolo. In entrambi i casi, ripetiamo, dare già per battuta l'armata tedesca potrebbe essere un grave errore di valutazione.

Una premessa che in ogni caso ci può far pensare a una gara combattuta e per nulla scontata anche stavolta. Davanti come dietro: Daniel Ricciardo riesce a sopravanzare Max Verstappen, che oltretutto parte una fila indietro perché fra i due si inserisce un sempre più ringiovanito Felipe Massa. Senza dimenticare che pure Nico Hulkenberg è lì in quarta fila e che subito dietro, pronti ad approfittare di qualunque situazione, sono entrambe le Force India. Ottimo Sergio Perez, ma anche Esteban Ocon che "paga" solo 93 ms rispetto al più esperto messicano.

Buono il recupero della Toro Rosso dopo le prove del venerdì: Carlos Sainz partirà dietro a Daniil Kvyat solo per via delle penalità comminate in Bahrain per l'incidente con Lance Stroll, che in queste qualifiche si è posizionato proprio tra i due della Scuderia di Faenza. Buona prestazione anche per Kevin Magnussen, 14° quando Romain Grosjean si deve accontentare dell'ultimo tempo assoluto. In questo caso diremmo che il francese ha pagato le incertezze del team relativamente al sistema frenante: infatti questo sabato la Haas è tornata a montare i Brembo, dopo aver compreso con i Carbon Industries che la colpa non è dei componenti, ma di come viene messo a punto il sistema nel suo complesso (considerando anche l'apporto della parte "brake by wire" con il Kers). Messa a punto che è ancora lontana, a quanto pare.

Stavolta Fernando Alonso non riesce a compiere un altro miracolo e resta 15°, condividendo così l'ottava fila con Jolyon Palmer autore di un brutto errore "rimbalzando" sul cordolo interno di curva 4, dopo essere stato però bersagliato da altri problemi che in mattinata non gli avevano permesso di fare più di 4 giri, portando alla sostituzione del motore tra libere e qualifiche. Dietro di loro, Pascal Wehrlein precede il compagno Marcus Ericsson per 175 ms dopo essere incappato in un testacoda nel giro finale (bandiere gialle che assieme a quelle per Palmer hanno un po' condizionato le Q1). Mentre Stoffel Vandoorne si dovrà accontentare di partire ultimo nonostante il 17° crono, essendo il primo pilota dell'anno a incappare nelle penalità per aver montato i "quinti componenti" (nello specifico turbo e MGU-H) con 15 posti teorici di arretramento in griglia.

GP di Russia: la griglia di partenza


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