Formula 1 Montecarlo: degrado minimo e una sola sosta

Formula 1 Montecarlo: degrado minimo e una sola sosta© sutton-images.com

Le previsioni sono di una gara su un'unica sosta, con l'utilizzo delle due mescole in assoluto più morbide della gamma. Degrado minimo, come lo stress sulle coperture, lasciano aperte più opzioni sulla lunghezza degli stint

Fabiano Polimeni

23.05.2017 12:09

Da uno dei test più impegnativi dell'intero campionato, Barcellona, a uno dei meno esigenti sulle coperture, Montecarlo. Il week end lungo del Gran Premio di Monaco vedrà a disposizione dei piloti le mescole più morbide della gamma Pirelli, le low-working range ultrasoft e supersoft e la high-working range soft. Concetti, filosofia progettuale, funzionamento delle coperture e interazione con la monoposto e l'asfalto, sono stati raccontati nel dettaglio da Mario Isola, intervistato sul numero di Autosprint in edicola

La gara nel Principato porta con sé altre considerazioni, analisi valide su altri circuiti cedono il posto ad altri aspetti. Il passo gara? Secondario. I livelli di usura e degrado? Ai minimi termini. Con le prove libere in programma al giovedì si sperimenta un'evoluzione radicale della gommatura fino alla domenica, pertanto, se anche contassero i riscontri del ritmo gara nelle libere 2, andrebbero riletti alla luce delle diverse condizioni del fondo.

Senza una qualifica al vertice, tuttavia, un ritmo gara velocissimo si scontra con le proverbiali difficoltà di sorpasso. La gomma ultrasoft è stata preferita da tutti i piloti e Pirelli si attende un'unica sosta ai box, come spesso accade a Montecarlo, necessità dettata dal rischio traffico in cui si incorre qualora si scegliesse una tattica a 2 pit, fosse anche sulla carta più veloce dell'unica sosta. Il degrado è molto basso, negli ultimi anni non è mai stato un problema coprire i 78 giri con un set di soft e uno di supersoft (strategia del 2015). Il 2016 fu condizionato dalla partenza sul bagnato, dopodiché con asfalto asciutto la scelta privilegiata fu di utilizzare le ultrasoft (47 giri coperti da Hamilton), alcuni optarono per le supersoft (47 giri per Button), pochi per le soft (Perez, Vettel e Hulkenberg).  

«La scelta di portare a Monaco le tre mescole più morbide è quasi scontata, anche se c’è molto spazio per strategie diverse, perché su questo tracciato l’usura e il degrado sono così bassi che le squadre possono scegliere di effettuare la sosta in qualsiasi momentoSi prevede un unico pit stop, con partenza su ultrasoft e un secondo stint sulla supersoft. È il primo Gran Premio 2017 in cui i piloti possono scegliere il numero dei set di pneumatici per mescola, e come ci aspettavamo le nomination sono andate a favorire la ultrasoft: questa mescola sarà la più utilizzata sia nelle qualifiche che in gara», spiega Mario Isola. 

La quattro giorni a Montecarlo sarà all'insegna del sole, temperature ambientali tra i 20 e 22° C, nessun rischio pioggia all'orizzonte. Viste le caratteristiche del circuito cittadino, Pirelli ha fornito indicazioni sui valori di pressione minima di gonfiaggio e di angolo di camber massimo utilizzabili rispettivamente inferiori e maggiori di quanto non fossero al Montmelò. Le gomme anteriori dovranno avere una pressione minima di 19 psi, 18 psi quelle posteriori. Quanto al camber negativo, l'avantreno potrà raggiungere i -4,25 gradi, al retrotreno -3,00 gradi. 

Monaco, il ritorno di Button

Asfalto che offre poca aderenza, poca abrasione e layout del circuito che non segnala particolari forze laterali scaricate sulle coperture. Il carico aerodinamico ça va sans dire è massimo e nella definizione degli assetti si registrano altezze da terra specifiche per Montecarlo, senza contare gli interventi effettuati in passato ai braccetti dello sterzo per affrontare quella che è la curva più lenta del mondiale, l'ex Loews oggi Fairmont.


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