F1 Montecarlo, Button: "Io non sarei andato a Indy"

F1 Montecarlo, Button: "Io non sarei andato a Indy"©  sutton-images.com

Nessun nervosismo né pressione per il britannico che torna al volante di una McLaren a lui sconosciuta al GP di Monaco: "Mi sono allenato raccogliendo la cacca dei miei cani"

Francesco Colla

24.05.2017 16:46

Il gentleman è tornato. E francamente era mancato un po’ a tutti. Perché Jenson Button non è solo un campione del mondo, ma anche un uomo di rara eleganza provvisto di humor squisitamente britannico. Sfoderato durante la conferenza stampa di Monaco, alla vigilia della giornata di prove libere come da tradizione anticipata al giovedì. Posto in stato di “congedo richiamabile”, ha risposto all’appello McLaren momentaneamente orfana di Alonso in cerca di gloria alla Indy 500

“E’ bello rivedere tanti volti conosciuti – ha esordito Button – anche se negli ultimi mesi sono stato molto impegnato. Ho viaggiato molto poi mi sono stato più impegnato che mai ad allenarmi per il triathlon. E a raccogliere la cacca dei miei cani che è un ottimo esercizio per i miei tricipiti. Poi ho guardato Daniel (Ricciardo, Ndr) allenarsi in palestra attraverso i social...”.

Con i suoi 37 anni è per sua stessa ammissione troppo vecchio per il triathlon. Ma in Formula 1 può ancora dire la sua, su un tracciato che ama particolarmente e sul quale ha già vinto nel 2009. Tuttavia proprio le peculiarità di Montecarlo, sommate a una monoposto praticamente sconosciuta, potrebbero mettere il britannico in difficoltà:La preparazione è andata bene anche se non ho ancora guidato la macchina. Non sono quindi in una condizione perfetta ma l’alternativa sarebbe stata passare mezza giornata in Bahrain, che essendo un circuito completamente diverso da questo sarebbe stato inutile. Avrei solo avuto pochi giri a disposizione. Ci sono cose che puoi capire anche al simulatore, ci ho passato molto tempo ed è stato interessante”. 

Le incognite più grandi riguardano le proporzioni della vettura e le gomme: “La cosa più importante sarà capire come funzionano le gomme e cercherò di farlo nel primo giorno di prova. Inoltre sarà insolito pilotare una macchina così larga su questo circuito così stretto, tuttavia siamo sempre seduti al centro della vettura, quindi penso sarà facile prenderci la mano. Penso che i punti più difficili saranno la curva del Tabaccaio e quella del Casinò”. 

Ce n’è abbastanza per essere nervosi ma non per un tipo cool come Button: “Sono rilassato ed emozionato al tempo stesso. È veramente interessante tornare a correre questo Gp, ho guidato qui per 17 anni e vinto una volta, ho ma non vivo nessuna pressione. Salirò in macchina e farò il miglior lavoro possibile, come faccio sempre nella vita. La macchina a Barcellona in qualifica ha funzionato bene, Nando ha fatto un ottimo lavoro, ci sono stati aggiornamenti che ho provato al simulatore e penso che potremo essere discretamente competitivi”. 

Inevitabile parlare di Alonso. La “fuga” oltreoceano ha consentito a Button di tornare a correre, tuttavia l’inglese non condivide appieno la scelta del collega:Sono sorpreso che Alonso sia andato Indianapolis. Ma siamo tutti diversi: a livello personale preferirei fare Le Mans o correre nella Nascar. O il rallycross. Ma l’Indy non mi ha mai attratto. Spero che Fernando torni tutto di un pezzo”.

La gara di domenica sarà la numero 307 in carriera. Consentendo a Button di raggiungere Schumacher alle spalle di Barrichello nella classifica dei piloti più longevi. Comunque vada una bella soddisfazione: “Sono un ambasciatore del team, alcuni mi definiscono il terzo pilota. Sarei venuto qui comunque, ma invece di starmene seduto a bere champagne farò quello per cui sono nato, guidare una macchina e gareggiare”.

 


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi