Renault celebra a Montecarlo i primi 40 anni in Formula 1

A Monaco la casa della Losanga apre le celebrazioni per i 40 anni dal debutto in Formula 1 (Silverstone, 1977). Prost e Jabouille ritrovano le proprie RE40 e RS01. Giovedì difficile per Hulkenberg e Palmer

Fabiano Polimeni

26.05.2017 12:38

Quarant'anni fa, a Silverstone, iniziava l'avventura Renault in Formula 1. Turbo per scelta, allora, la RS01 portata in pista da Jean-Pierre Jabouille, prima monoposto a intraprendere la strada della sovralimentazione con turbocompressore sul V6 1.5 litri. Le celebrazioni dei 40 anni dall'esordio iniziano nel week end di Montecarlo. Episodi clamorosi hanno rinviato il successo nel Principato fino al 2004, quando fu Jarno Trulli a portare sul gradino più alto del podio una Renault. Replicherà nel 2006 Alonso, prima di allora, da registrare la vittoria nelle vesti di partner motorista della Benetton, nel 1995.

Sarebbe potuta arrivare molto prima l'affermazione per Renault Sport a Monaco, il 1982 resterà nell'immaginario collettivo, con Alain Prost al comando della gara fino a 3 giri dal termine, quando il doppiaggio di Marc Surer costò il risultato al francese. Prost, oggi consulente di Renault Sport Racing, salirà sulla RE40 (prima monoposto con telaio in carbonio di Renault) del titolo mondiale sfiorato nel 1983 e nel Principato girerà anche Jabouille sulla RS01.

«In 40 anni, il nostro impegno ha assunto diverse forme, dall’avanguardista RS01 V6 Turbo al motore V10, all'era di tutti i record con il V8, senza dimenticare la nostra avventura attuale con Renault Sport Formula One Team.

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Non abbiamo soltanto accumulato numerosi successi, immense conoscenze, competenze ed esperienza, ma abbiamo anche contribuito a trasformare la disciplina in ciò che è oggi», ha commentato Jerome Stoll, presidente di Renault Sport Racing. Se la storia affonda le radici nel lontano 1977, l'attualità racconta di un giovedì di prove libere problematico per Nico Hulkenberg e Jolyon Palmer, entrambi rallentatida problemi alla power unit, al mattino il tedesco (noie al pacco batterie), al pomeriggio l'inglese. Il futuro, invece, è stato delineato dal concept RS2027, visionario manifesto dell'idea di monoposto nei decenni a venire.

Concretezza impone di guardare al week end del Gran Premio di Monaco e come ridurre il gap di 2"1 che separa Hulkenberg dal miglior crono delle libere 2 per tornare in lotta in una top ten più che mai viva e ravvicinata nei distacchi, strada che si annuncia in salita: «Ci troviamo un po' indietro rispetto a dove saremmo dovuti essere. Mi sono concentrato sulla valutazione dei componenti e dell'assetto più che sulla ricerca del miglior tempo possibile, c'è molto altro in arrivo per sabato. Sono rimasto sorpreso dal bilanciamento e il grip nelle libere 2, molto basso e distante da quanto mi aspettavo. Dovremo capire cos'è successo perché di sicuro qualcosa non è a posto. Non è solo una questione di bilanciamento e fiducia nella macchina, ma anche di aderenza che abbiamo dalle gomme, davvero bassa e a tratti». l'analisi di Nico, che porterà in pista per la prima volta, venerdì, la nuova Megane RS. 


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