Raikkonen: "Quando non potrò più lottare aiuterò Vettel"

Raikkonen: "Quando non potrò più lottare aiuterò Vettel"

In conferenza piloti a Baku, il finlandese ribadisce che i piloti Ferrari sono liberi di correre, ma sempre pensando al risultato di squadra

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Maurizio Voltini

22.06.2017 14:38

Nella tradizionale conferenza stampa con i piloti al giovedì pre-gara, in quel di Baku tra i protagonisti abbiamo avuto anche Kimi Raikkonen. La prima domanda che gli è stata rivolta è stata relativa al fatto che, avendo ottenuto la pole position a Monaco quattro settimane fa, magari sarebbe possibile ripetersi anche in questa occasione. «Purtroppo non ci sono garanzie da questo punto di vista rispetto a quanto accaduto in passato - è però la risposta del finlandese di Ferrari - anche perché qui è totalmente diverso. È un circuito cittadino, sì, ma non è assolutamente simile a Monaco. Però credo che la nostra macchina sia competitiva ovunque, per cui vedremo cosa riusciremo a fare anche questo weekend: sicuramente faremo del nostro meglio e speriamo di essere di nuovo davanti»

La Pirelli ha portato qui mescole più dure di uno step rispetto a quelle di Montecarlo: questo potrebbe condizionare la lotta con Mercedes? «Non lo so, siamo stati molto vicini più o meno a ogni gara, quest'anno. Come ho detto, i due circuiti sono molto diversi, quindi non è una grossa sorpresa che le gomme scelte per questa gara siano diverse… Ma non sono molto interessato a tirare a indovinare quello che potrà accadere. Posso solo dire che immagino che saremo ancora vicini come è stato negli altri weekend: sarà una sorpresa se un team sarà molto avanti rispetto all'altro, ma non si può mai sapere».

Dopo i problemi avuti in Canada, pensi di meritare un po' più di fortuna qui? «Non proprio, non è una cosa su cui puoi contare sicuramente. Non ho avuto una buona fortuna per diverse volte, però gli episodi sfortunati possono accadere e non è qualcosa che può dipendere dalla nostra volontà. Di solito questi episodi capitano nei momenti peggiori, però quantomeno nell'ultima gara siamo riusciti a concludere e a mettere a segno dei punti. Sicuramente non è stata la corsa ideale, ma a volte va così». 

La situazione di campionato vede una lotta piuttosto serrata tra Mercedes e Ferrari, per cui siamo ora in un momento in cui devi giocare un ruolo di sostegno a favore di Sebastian«Credo che le regole all'interno del team siano molto chiare - è la risposta di Kimi - perché a noi è consentito di correre, ma poi dobbiamo anche fare quello che ci chiede il team. Le regole sono molto chiare, come ho detto. Non c'è alcun interesse per me a parlare di ciò che ci siamo detti fin qui, però Maurizio (Arrivabene) ci ha detto che nulla è cambiato, e noi sappiamo esattamente quando le cose possono andare in un verso oppure nell'altro».

Alla fin fine Raikkonen non vede questa "lotta interna" come un vero problema, pare. «Va bene così, è sempre stato così in tutti i team dei quali ho fatto parte. Quando non avrò la possibilità matematica di lottare per il titolo, sicuramente aiuterò il mio compagno: non è certo un problema per me, non l'ho mai avuto in passato. È una decisione molto semplice, almeno per quanto riguarda il nostro team. Sicuramente la prima cose è cercare di fare in modo che entrambi possiamo essere davanti, come Ferrari, è la cosa più importante. Poi ovviamente se Seb può vincere e io no, certamente farò in modo di aiutarlo. La prima cosa è lavorare per la Ferrari e mettere la macchina nella miglior posizione possibile, poi vedremo…». 

A questo punto, però, si puntualizza la grande differenza in classifica tra Raikkonen e Vettel… «Sì, la differenza è grossa, ma quando hai delle gare negative, succede. Io ho fatto solo alcune buone gare, mentre Seb è stato forte ovunque. Io non sono partito molto bene, con le prime gare: non sono state troppo negative, ma nemmeno quelle che avrei voluto. Qua e là ho avuto qualche problema, ho avuto un ritiro, nemmeno l'ultima gara è stata ideale, ed è andata così. Quando il tuo compagno di squadra va sul podio un po' ovunque, allora il margine di punti si amplia piuttosto rapidamente. Sono le gare…». 

Prima della conclusione della conferenza stampa, si chiede se la lunghezza del rettilineo di Baku potrà favorire certi giochi di squadra, nello sfruttare le scie. Risponde Kimi: «No, non abbiamo alcun programma al riguardo. Non la vedo come una possibilità, sinceramente: il motivo più importante è innanzitutto che è molto difficile gestire questa cosa, con tutte le macchine che puoi trovare davanti. Anche perché qui la cosa più importante è riuscire a trovare un giro libero dal traffico, e quando cerchi di ottenere queste cose è poi molto difficile eseguirle, alla prova dei fatti. Pensare ad altro è qualcosa che può semplicemente creare più danni anziché portare vantaggi». 


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