Team radio a Baku, Hamilton: "Charlie, 10" non sono abbastanza"

Team radio a Baku, Hamilton: "Charlie, 10" non sono abbastanza"© sutton-images.com
Un Gran Premio d'Azerbaijan caotico, ricco di team radio interessanti. Raikkonen, Vettel, Hamilton "gustosi" protagonisti 

Fabiano Polimeni

27.06.2017 12:57

C'è chi se la ride, e sono in pochi, a Baku. Ricciardo e Stroll, ad esempio. E c'è chi si dispera e non può credere sia capitato ancora. A Kimi Raikkonen è piovuta addosso una serie di eventi negativi da avere dell'incredibile. Chiamarla sfortuna? Perché no. Curva 2, lotta con Bottas, rimbalza sul cordolo e centra la Rossa di Kimi: «Non può essere ancora lo stesso ***** a colpirmi! Non so se ho una foratura. Sul posteriore non ci sono dubbi: non è a posto», comunica al box della Rossa.

Non poteva apprezzare il "nuovo look" della fiancata della SF70H, Kimi. Del fondo davanti alla posteriore sinistra praticamente resta un vago ricordo. Come se non bastasse, alla ripartenza dopo la safety car le Force India decidono di seminare il caos, e chi si ritrova l'ala di Perez tra i piedi, impossibile da schivare? Ancora Raikkonen: «Ho una foratura dai detriti».

L'episodio clou del Gran Premio d'Azerbaijan arriva, però, nello scontro Vettel-Hamilton. Ruotata di reazione accompagnata da commenti e pressing sulla direzione gara, "stupore" per la penalità ricevuta. Giro 19, Hamilton al suo muretto: «Vettel mi ha letteralmente affiancato e mi ha sterzato addosso colpendomi!». La direzione gara aprirà l'investigazione sulla vicenda e sarà stop&go per Vettel, ritenuto colpevole di una reazone non consentita dal regolamento.   

Tocca a Riccardo Adami, giro 31, avvisare Seb via radio: «Hai una penalità, stop&go di 10 secondi per guida pericolosa che dobbiamo scontare in due giri da questo momento». La replica del tedesco: «Quand'è che ho fatto una manovra pericolosa? Puoi spiegarmi quando ho fatto guida pericolosa»

«Nah... parleremo dopo, adesso resta concentrato»

La reazione di Hamilton è quella dell'avversario che vorrebbe l'espulsione e non il cartellino giallo. Lewis si rivolge direttamente all'arbitro, a Charlie Whiting, nel suo team radio con il box: «Una penalità di 10" non è abbastanza per un comportamento come quello. Lo sai, Charlie!»

Prima del fattaccio, preoccupazioni varie dietro la safety car. Hamilton (e non solo) a lamentarsi dell'andatura, al giro 13: «La SC sta andando così piano, è pericoloso. Non riusciamo a portare temperatura sulle gomme»; Perez avvisato dal box di non perdere contatto da Vettel - «Sono sulla sua coda, ma la safety car è così lenta....» - fino al richiamo Mercedes a Hamilton, a un soffio dal sorpasso sulla SC prima della linea che consente di sopravanzare la vettura di sicurezza: «Ci sei andato molto vicino alla ripartenza...»

«Fidatevi, non lo ero», rassicura Lewis. Nemmeno il tempo di ripartire ed è di nuovo neutralizzazione per i detriti sparsi in pista. Il saggio è Alonso e prevede: «Credo ci sarà una bandiera rossa. Ci sono detriti ovunque ed è troppo veloce questa pista». Così sarà. Neutralizzazione e chance per provare la riparazione della Force India di Perez, danneggiata dal contatto con Ocon, giro 20: «Cos'ha fatto Esteban, ragazzi!? La macchina tira a sinistra in modo mostruoso». 

Si riparte e non cessano i colpi di scena, è il poggiatesta di Hamilton a sollevarsi nella zona posteriore: «Sembrerebbe che il poggiatesta sia un po' troppo lento», l'avviso dal muretto, giro 29. Proverà a rimetterlo in posizione, tenerlo con una mano, troppi rischi però a proseguire, con il rischio di perdere l'intero elemento e non avere più un supporto dove poggiare il casco. «Se si stacca cosa accade?», chiede Lewis. Dapprima minimizzano dal box, poi, giro 31: «Devi rientrare al prossimo giro»

Sterzi a parte: La recita di Hamilton finisce qui

Penalizzazione per Vettel, sostituzione del poggiatesta per Lewis e davanti c'è la Ferrari. Invoca un supporto del Cavaliere bianco, ma Valtteri Bottas ha altro a cui pensare e in Mercedes spengono sul nascere le speranze di Lewis: giro 47, «Ragazzi, se Valtteri non riesce a prendere chi sta davanti, ditegli di rallentare un po' per disturbare l'aria».

«Ricevuto Lewis. Valtteri sta prendendo Stroll, non vogliamo dare a Vettel il DRS...». Bottas è in rimonta su Stroll, si trova a 5"8 e in Williams spronano il canadese: «Ok Lance, da adesso a ogni giro ci servono settori verdi». Migliorare costantemente, ma non basterà, perché a pochi metri dal traguardo avverrà il sorpasso: 

«Oh, ragazzi, mi ha preso!». «Sfortunato, P3, P3. Guida mega, mega». Al secondo posto sfumato fa da contraltare il «Yeah! Whoah!» di Valtteri. «Scommetto che non credevi fosse possibile dopo curva 1, davvero un ottimo lavoro, davvero Valtteri».

«Mai mollare»

L'editoriale: Seb-Lewis, fine di un finto amore

Note conclusive per Alonso, Grosjean e Ricciardo. Giro 46, Nando naviga in zona punti, dal muretto gli chiedono se vuole un set di gomme nuove, Alonso replica: «Non ho batteria, non ho potenza... mi tocca rischiare molto nelle curve». Quello che non ho. E il box prova a rinfrancarlo: «Sei nono, primi punti...».

Giro 10, la preghiera di Romain: «Vi chiedo una sola cosa. Se dovesse diventare pericoloso, fermatemi». Il tema di tanta preoccupazione? I freni, ovviamente. Chi non si ferma e va a punti è Magnussen. 

Infine, in un mare di avvenimenti ad alta tensione, può ridere di gusto Ricciardo: «Ahahhahahhah, **** ehehehhe, complimenti ragazzi». 

«Bel lavoro, amico. Brillante».


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