Le verifiche della Toro Rosso: solo un grande equivoco

Le verifiche della Toro Rosso: solo un grande equivoco© sutton-images.com

I commissari di Silverstone fanno un passo indietro e riconoscono che non vi era malafede o altro: regolare la macchina di Sainz

Maurizio Voltini

14.07.2017 12:35

La questione nata in occasione delle verifiche tecniche del giovedì, quando i commissari si sono ritrovati ad esaminare la monoposto numero 55 (ovvero la STR12 di Carlos Sainz), ha assunto dimensioni ad un certo punto talmente sproporzionate, da risultare fin grottesche. Ma alla fine, per fortuna, tutte le parti coinvolte sono state in grado di chiarirsi e così il problema si è sgonfiato.

Cos'è successo esattamente? Sulla macchina era stato trovato danneggiato un cavo di sicurezza, di quelli che servono per la ritenzione delle ruote in caso di rottura della sospensione. I commissari hanno reagito in modo piuttosto piccato al fatto: hanno stigmatizzato che i meccanici Toro Rosso si fossero rifiutati di sistemare il problema, e anzi hanno puntualizzato come un nodo sul cavo indicasse che erano a conoscenza del fatto a avessero provato a "fare i furbi". Di conseguenza, appellandosi agli articoli 3.3 del Regolamento Sportivo F1 e 12.1.1.b del Codice Internazionale Fia, hanno accusato la squadra di aver presentato intenzionalmente una vettura irregolare alle verifiche. Un fatto piuttosto grave dal punto di vista regolamentare, e che poteva portare a sanzioni piuttosto pesanti, peraltro sproporzionate rispetto alla reale entità del problema.

Fortunatamente, come detto, una volta raffreddati gli spiriti è stato possibile chiarire la questione. Così è stato possibile capire che si trattava solo di usura, per cominciare, aggravata dalla presenza di polvere dei freni; inoltre la squadra ha ripresentato la macchina con la parte sostituita e ha potuto passare senza problemi le verifiche tecniche, quindi anche il "rifiuto" attribuito ai meccanici sarebbe stato solo un equivoco. Chiarito che dunque non c'era alcuna malafede, è stato inoltre possibile dimostrare che i "nodi" segnalati erano stati realizzati direttamente dal costruttore di questi componenti e che non incidono sulla funzionalità; anzi erano presenti pure in sede di omologazione.

Di conseguenza gli ufficiali di gara hanno emesso un secondo comunicato in cui, facendo un passo indietro rispetto al precedente, segnalano tutti questi punti aggiungendo poi alla fine che, nell'ambito degli sforzi Fia per aumentare la sicurezza, rivedrà insieme al costruttore il metodo costruttivo di tali cavi. Non avendo segnalato altro a carico del team, va da sé che non vi saranno sanzioni o altro nei confronti della Toro Rosso, che del resto è ben specificato ha passato regolarmente le verifiche.

Un'altra decisione dei commissari riguarda invece Fernando Alonso: sulla sua McLaren è stato montato il 5° ES (Energy Store, cioè il pacco batterie) per cui ha "guadagnato" l'arretramento di 5 posti in griglia già da prima che iniziassero le prove.


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