Hasegawa: "Nel 2018 i motori Honda manterranno stesso progetto"

Hasegawa: "Nel 2018 i motori Honda manterranno stesso progetto"© sutton-images.com

Niente rivoluzioni, la power unit del prossimo anno conserverà i concetti introdotti nel 2017 e lo sviluppo continuo si tramuterà in vantaggi sul nuovo motore. E' la certezza di Hasegawa

Fabiano Polimeni

21.07.2017 09:25

Nel 2018 come quest'anno. Non in termini di prestazioni, sperano, bensì di concetto della power unit. Yusuke Hasegawa anticipa come sarà la stabilità a offrire a Honda l'opportunità di sviluppare una base nota, dopo lo stravolgimento operato dal 2016 al 2017. La diversa disposizione di turbina e compressore, sdoppiati e posti alle estremità del V6, seguendo quanto già fatto da Mercedes, il diverso posizionamento dell'intercooler, la convergenza verso le scelte operate dagli altri motoristi non si tocca.

«Abbiamo introdotto un nuovo concept di power unit quest'anno, perciò lo definirei ancora l'Anno Uno. L'obiettivo è di sviluppare le idee del 2017 nel 2018 e ci auguriamo anche nel 2019. Quindi il peso, il centro di gravità e la combustione, tutte aree che vanno nella stessa direzione degli altri tre motoristi», ha spiegato il responsabile del progetto Formula 1.

Se le prospettive sullo sviluppo sono piuttosto chiare, molti più interrogativi si addensano sui partner. In McLaren, la recente uscita di Zak Brown, allontana la fornitura Mercedes in ottica 2018, lasciando, per esclusione, solo l'alternativa Renault a una prosecuzione della collaborazione con Honda. Poi c'è il fronte Sauber, in cerca di una soluzione per fare dietrofront sugli accordi annunciati da Monisha Kaltenborn. 

Affidabilità e prestazioni a parte, entrambe insufficienti, il richiamo più volte fatto da Zak Brown ad Hasegawa ha toccato le corde della rapidità dello sviluppo e disponibilità degli aggiornamenti. Hasegawa, sui "tempi tecnici" perché una modifica alla power unit sensibile sulle prestazioni possa scendere in pista - posto che tante altre migliorìe sui materiali senza diretti riscontri sulla performance arrivano costantemente - ha aggiunto: «Dipende dai componenti. Interventi sulla combustione richiedono più tempo per essere testati e validati. Non possiamo definire un obiettivo a due settimane di distanza, solitamente un tale aggiornamento richiede di più, qualcosa come sei mesi. E' tuttavia importante progredire su questo fronte, l'attuale Spec 3 interviene su questi aspetti. Lo sviluppo è iniziato a marzo, più di tre mesi fa. Quando introduciamo un aggiornamento è appassionante perché può guidarci verso aspettative maggiori, di andare a punti o altro. Tuttavia abbiamo bisogno che rendano di più gli altri aggiornamenti per raggiungere il livello di Mercedes e Ferrari».

La transizione dai test al banco in inverno al responso della pista è stata una doccia gelata sulle aspettative del motorista. Dai problemi al serbatoio dell'olio, stressato una volta in macchina oltre le previsioni, alle vibrazioni del motore termico superiori a quelle rilevate al banco, simulazioni che indicavano, tuttavia, già livelli di potenza al di sotto delle attese.

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«Non ci fermeremo, dobbiamo continuare ad aggiornare la power unit. Prestazioni e risultati sono ovviamente le cose più importanti ma si tratta anche di imparare per il futuro. Rispetto allo scorso anno, quando dovemmo modificare il concetto del motore, il prossimo potremo mantenere lo stesso ed è positivo perché i miglioramenti prodotti nel 2017 sono direttamente connessi al 2018. Non dovremo interrompere l'attuale sviluppo e in quest'ottica abbiamo già avviato il nuovo progetto».


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