F1 Ungheria, analisi GP: una gara "a squadre"

F1 Ungheria, analisi GP: una gara "a squadre"© sutton-images.com
A decidere la gara di Budapest sono state le strategie per ottenere un risultato buono per il team, al di là degli ordini più o meno diretti

Maurizio Voltini

30.07.2017 17:56

Alla fine quella in Ungheria è stata una gara in cui la capacità di guidare il più veloce possibile è passata in secondo piano. E questo vale prima di tutto proprio per il vincitore: intendiamoci, Sebastian Vettel ha dimostrato nella prima parte di gara quale fosse il passo (veloce) che era in grado di esprimere, e quindi non ha "rubato" nulla; ma dopo circa 20 giri ha invece dovuto pensare solo a gestire il problema dello sterzo che tirava a destra, dovendo addirittura tenere il volante girato visibilmente a sinistra nei rettilinei. Ovviamente il problema non era tutto lì: la macchina si comportava nervosamente e il rischio che ci fosse qualcosa che stava cedendo era altissimo. Anche per questo l'ingegnere di pista Adami continuava a ricordare a Vettel di evitare assolutamente i cordoli.

Alla fine Sebastian ha ottenuto la vittoria anche perché a "fargli la guardia" c'è stato per tutto il tempo Kimi Raikkonen. La gara del finlandese è stata davvero pregevole: partito bene, non ha comunque attaccato il compagno di squadra (tanto che Verstappen quasi lo tampona alla prima curva) e poi l'ha difeso per tutto il resto del GP. Anche senza "ordini diretti" è stato chiaro che la sua funzione è stata quella di aiutare Seb a prendere punti per il mondiale - motivo per cui il pit-stop ha seguito quello di Vettel, senza lasciarli la possibilità di fare la sua gara - e questo compito è stato svolto alla perfezione nonostante qualche difficoltà. Parliamo ovviamente del fatto di avere prima Bottas e poi Hamilton a soffiargli sul collo, ma pure dei problemi di degrado gomme che sorgevano a stare in scia al compagno di squadra. Il finlandese è però riuscito a gestire il tutto alla perfezione. Tanto che c'è già chi dice che si è guadagnato ampiamente il rinnovo del contratto per il 2018…

Parlando di giochi di scuderia, nemmeno la Mercedes ha potuto farne a meno. Lewis Hamilton ha affrontato malissimo la prima curva, bloccato da Bottas, e così si è fatto sfilare dalle Red Bull. Ha poi avuto difficoltà con Verstappen, ma dopo le soste si è rifatto sotto a Bottas. A quel punto, con problemi alle radio Mercedes, ha manifestato già con gesti un certo disappunto, che quando le radio hanno ripreso a funzionare si è riversato via etere: in pratica voleva che Valtteri Bottas, fino a qual momento stabilmente 3°, lo lasciasse passare per poter andare a caccia delle Ferrari. "Istruito" di lasciarsi superare in curva 1 (il team radio è stato molto preciso) Bottas l'ha fatto, ma dato che Hamilton non era vicinissimo, la manovra è stata a dir poco teatrale, dovendosi quasi fermare

Questo ha comunque permesso a Hamilton di avvicinarsi a Raikkonen, anche se alla fine non è servito. Ha fatto sorridere che proprio dopo aver detto via radio "Voglio mettere pressione su Kimi per fargli commettere un errore", sia stato proprio Hamilton invece a sbagliare una curva. A questo punto c'è stata un'altra questione: Lewis aveva promesso di ridare la posizione a Valtteri, per convincerlo a farsi da parte.

Però in Mercedes avevano detto al finlandese che comunque doveva stare in scia all'inglese, per "meritarselo". Negli ultimi metri di gara, Hamilton è stato ligio alla promessa e ha ritornato il terzo posto a Bottas, pur se rischiando che passasse anche Verstappen, e questo pare non sia piaciuto troppo a Wolff, che evidentemente ha pensato più a questi 3 punti lasciati in ottica Mondiale. Dove Hamilton segue Vettel per 14 punti contro l'uno solo precedente (ora sono 188 contro 202).

Citato varie volte, veniamo a un "protagonista negativo": Max Verstappen. Autore di una partenza incredibile, si è però giocato tutto in due curve. Prima ha sfilato Hamilton e Bottas in staccata all'esterno, andando addirittura a rischiare di tamponare Raikkonen a metà curva. Così si fa allargare oltre il cordolo da Bottas, facendosi ripassare anche da Ricciardo, che però si è ritrovato ad affrontare curva 2 in esterno. Non sappiamo quanto abbiano influito le gomme sporcate dall'uscita, ma è stato chiaro che Verstappen non ci stava a farsi passare del tutto dal compagno, ha forzato la staccata e così ha bloccato. Di conseguenza l'avantreno ha allargato andando a incocciare nella fiancata di Ricciardo, costretto al ritiro pochi metri più avanti per i danni.

Un errore di foga, ma con volontarietà, per il quale è stata giusta la sanzione di 10 secondi e 2 punti licenza. Di fatto, però, questa ingenuità ha privato la Red Bull della possibilità di lottare almeno per il podio, considerando che nonostante la penalità Max è arrivato a 13 secondi da Vettel, sul traguardo. Non crediamo che tutto questo verrà preso bene in squadra, e non ci riferiamo solo a Ricciardo…

Che le macchine con buon telaio pur se carenti di potenza massima avessero ottime possibilità, a Budapest, viene confermato dal risultato della McLaren. Certamente Fernando Alonso ci ha messo molto del suo, e lo si è visto bene nel "spanish fighting" tra lui e Carlos Sainz: un duello che ha mostrato belle fasi di guida, con qualche scaramuccia e un bellissimo sorpasso in curva 2. Quella del figlio del campione rallista è stata comunque un'ottima gara, anche lui autore di un grande scatto al via, che gli porta un bel 7° posto finale. Mentre la McLaren può vantare non solo il 6° di Alonso, ma anche di avere entrambe le monoposto in top ten grazie al 10° di Stoffel Vandoorne.

Per il resto, qualche botta di troppo, come tra Nico Hulkenberg e Romain Grosjean, alla fine entrambi ritirati per altri motivi: anche stavolta il pur velocissimo tedesco è stato bersagliato dai problemi (e pure da Kevin Magnussen, poi penalizzato). Registriamo anche il ritiro di Paul Di Resta nella gara "imprevista" a sostituire Massa, dopo 60 giri su 70 in cui sopravanzava le Sauber. E fra tutto questo la Force India sono riuscite a capitalizzare un 8° e un 9° posto finali da parte di Sergio Perez ed Esteban Ocon, autori di una gara discreta e senza errori.

Insomma, anche stavolta il campionato 2017 ci ha offerto una gara ricca di emozioni ed episodi, con qualche sorpasso più apprezzabile dei tanti "finti" di altre gare, e tutto fa prevedere che la stagione si rivelerà tra le più belle degli ultimi vent'anni: vedremo tra quasi un mese a Spa Francorchamps se continuerà allo stesso modo.

LA SITUAZIONE DI CAMPIONATO F1 2017


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