McLaren: Lando Norris, il futuro erede di Nando?

McLaren: Lando Norris, il futuro erede di Nando?©  sutton-images.com

Francesco Colla

03.08.2017 18:39

Lando Norris si era presentato all’Hungaroring con il biglietto da visita di essere una delle migliori promessi del motorsport britannico. A 17 anni vanta un palmares di tutto rispetto: campione karting nel 2014, campione British F4 la stagione successiva, quest’anno ha debuttato nella F3 europea dove è in lotta per il titolo anche grazie alla bella doppietta centrata a Spa prima di volare in Ungheria. Inoltre, che non guasta, è figlio di uno dei 500 uomini più facoltosi del Regno Unito ed è un pupillo di Zak Brown.

Durante i test di Budapest non ha disatteso le aspettative: messosi al volante della McLaren MCL32, ha macinato 91 giri con un miglior tempo di 1:17.385, inferiore di 164 millesimi a quanto realizzato da Fernando Alonso durante le qualifiche del GP d’Ungheria. Con, bene sottolinearlo, una mescola di differenza: ultrasoft per Lando, supersoft per Nando. 

Troppo presto per gridare al miracolo, opportuno tenere d’occhio un pilota che sembra avere le carte in regola, fatta l’opportuna gavetta, per ereditare il sedile dell’asturiano. “Lando ha dimostrato di essere una potenziale star del futuro – ha confermato Boullier - ci ha impressionato con la sua maturità, professionalità e velocità, e ha familiarizzato molto velocemente con una monoposto per lui del tutto nuova. In più anche le informazioni che ha passato agli ingegneri sono state molto precise”.

Dal canto suo Lando mantiene un profilo basso, come lecito attendersi da un esordiente. Dopo la sessione il britannico ha commentato: “E’ stata una giornata molto eccitante per me, la realizzazione di qualcosa cui aspiravo da molto tempo. E’ stata una giornata molto produttiva, dove sono riuscito a portare a termine tutti i test che il team mi ha chiesto e tutto è andato bene. Non è stato facile trovare il feeling con la macchina ma alla fine della giornata mi sentivo molto a mio agio”.  Per Norris non si è comunque trattato di un esordio assoluto, avendo già avuto la possibilità di allenarsi con vetture GP2 e, si dice, anche monoposto di F1 delle stagioni precedenti. 


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