Formula 1 Monza: una pista dalle caratteristiche uniche

Formula 1 Monza: una pista dalle caratteristiche uniche
Il tempio della velocità nazionale non è soltanto una pista storica, ma anche dove si premia la potenza e la capacità di metterla a terra

Maurizio Voltini

01.09.2017 ( Aggiornata il 01.09.2017 00:04 )

Quello dell'Autodromo Nazionale di Monza è un circuito permanente storico (visto che nelle varie configurazioni "permane" appunto dal 1950 nel campionato F1) dal disegno per certi versi anche fin troppo semplice, ma proprio per questo con caratteristiche non più ritrovabili altrove (specie da quando hanno rifatto Silverstone). Sostanzialmente è composto da lunghi rettilinei raccordati fra di loro da tre curve veloci (pur se poi Lesmo è stata sensibilmente "frenata") e interrotti da altrettante chicane, per uno sviluppo di 5.793 metri: ciò lo rende molto veloce, per questo sostiene ancora a pieno merito il titolo di "Tempio della Velocità". Vi si sta con il gas a fondo per il 75% del giro, premiando così la potenza del motore e la penetrazione aerodinamica. Per questo le vetture presentano la configurazione più "scarica" di tutta la stagione.

Ma non è tutto lì: le chicane lente premiano la capacità di trazione "meccanica", ovvero di riuscire a scaricare in uscita tutta la potenza disponibile nelle marce basse e senza aiuto dalla deportanza, motivo per cui si usano differenziali praticamente bloccati. Ma a pure la capacità frenante con basso aiuto alare è importante, al pari della stabilità in staccata: ne parliamo più approfonditamente in un articolo specifico. E tutto sommato in passato si è visto che avere una macchina efficiente aerodinamicamente, cioè in grado di mantenere una certa deportanza anche senza incidenza alare, riesce a favorire in zone come Ascari e Parabolica (ma pure Lesmo). Insomma, non basta puntare su un solo aspetto del set-up per avere maggiori possibilità di vittoria.

Per quanto riguarda le gomme, vedremo come agiranno la maggior tenuta ma anche la peggior resistenza all'avanzamento offerte dai pneumatici più larghi; ma come sempre ci si aspetta una bassa usura, anche perché le alte velocità portano la Pirelli a preferire mescole più dure di uno step (supersoft, soft e medium) comparando con Spa. Infine, rispetto agli anni scorsi, le uniche modifiche alla pista hanno riguardato interventi di miglioramento nelle barriere, oltre alla riasfaltatura della pitlane. Restano due punti di attivazione dell'ala mobile: il rettilineo di partenza e quello in discesa tra la seconda curva di Lesmo e la variante Ascari.


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