Formula 1 Giappone: Alonso fiero del progetto McLaren-Honda, nonostante tutto

Formula 1 Giappone: Alonso fiero del progetto McLaren-Honda, nonostante tutto© sutton-images.com
Ultima apparizione a Suzuka, prima del passaggio McLaren a Renault e il confronto diretto con Red Bull, che ha dimostrato di saper vincere. Saprà fare altrettanto McLaren?

Fabiano Polimeni

05.10.2017 17:13

L'unico grande handicap della McLaren MCL32 si è detto da inizio anno sia il motore Honda. Gran telaio, progettato da Peter Prodromou, nel 2018 dovrà dimostrare di valere i migliori, di valere anzitutto Red Bull, a parità di power unit Renault. Non ci saranno più gli alibi forniti dalle difficoltà Honda e, come dichiarato da Fernando Alonso a Suzuka, le recenti prestazioni della RB13 e i grandi passi avanti compiuti rappresentano una pressione importante sul team di Woking. 

«Abbiamo visto a Monza un'ottima prestazione Red Bull su un circuito di motore ed eravamo già contenti di quelle performance, ma in Malesia hanno compiuto un altro passo in avanti. Hanno battuto la Mercedes senza la pioggia, senza nessuna strategia diversa, senza nulla, per questo si è trattato di una vittoria così importante. Al tempo stesso mette pressione sulla McLaren, perché al momento la macchina è piuttosto efficiente e il telaio Red Bull è decisamente competitivo. La sfida adesso sarà sul come portare la McLaren davanti alla Red Bull. Non dovrebbe mai temere il confronto con nessun altro, perché la McLaren dovrebbe essere la migliore in assoluto»

Fernando ha individuato nel continuo ripartire da zero ogni anno, nei test invernali sempre ricchi di difficoltà, con pochi chilometri e scarsa affidabilità, la barriera a ogni progresso da portare di stagione in stagione. Venti gran premi per agguantare una competitività accettabile, azzerata l'anno successivo. La partnership con Honda è alle battute conclusive, ultima uscita in casa del motorista e, sperando in un risultato dignitoso, Fernando non infierisce: «Sarà l'ultima gara qui con Honda e, dopo tutte le difficoltà degli ultimi 3 anni, l'assenza di risultati, sono ancora molto fiero del progetto e sarebbe bello concludere con una buona gara. Siamo un po' più ottimisti dopo la Malesia, perché abbiamo portato entrambe le macchine in Q3 lì, ed era inatteso. 

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Lavorare in un'organizzazione giapponese è un'esperienza intensa, è stato speciale, con un modo diverso di lavorare. Non abbiamo ottenuto i risultati attesi, abbiamo mancato gli obiettivi ed è un peccato, però sono fiero del lavoro che ha fatto il team con tutte le difficoltà avute nei test invernali. Sarò sempre fiero di questo progetto anche se la mancanza di risultati dirà il contrario e sarà ricordato come un periodo negativo e frustrante»

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