Formula 1 Abu Dhabi: Hamilton, velocità e tenuta Mercedes decisive

Finale in parata, con lo spettacolo migliore arrivato dopo il traguardo, dai tondi delle due W08 davanti ai box. Nonostante le buone intenzioni, per 55 giri di gara Lewis Hamilton non ha potuto far altro che spingere, mettere pressione a Valtteri Bottas e sperare. In un errore del finlandese che aprisse la strada al successo, per chiudere in bellezza il 2017. Non c’è stato nelle proporzioni necessarie. E se Abu Dhabi ha un solido curriculum, esperienza pluriennale quale pista anti-sorpassi e anti-spettacolo, Lewis dà una misura delle differenze di prestazione necessarie perché fosse possibile un attacco. Differenze inesistenti domenica tra le Mercedes.

«La macchina era fantastica e il bilanciamento ideale, sentivo d’avere forse un pizzico in più di potenziale, ma trovi solo un po’ di scia sui rettilinei, poi quando arrivi nell’ultimo settore… sfortunatamente è una gran pista ma non si addice bene alle monoposto.

Nell’ultimo settore non puoi seguire chi ti precede, non so se sia stata una gara emozionante da guardare in termini di sorpassi, tuttavia è una delle peggiori piste perché ti serve un vantaggio di 1”4 per superare; avendo la stessa macchina e un paio di decimi di differenza tra noi, non sarei mai passato senza un suo errore. Anche se esci di pista, ci sono vie di fuga enormi che ti consentono ancora di tenere la posizione».

Bravo a Bottas ed esaltazione del potenziale Mercedes davanti all’avversario di tutta una stagione, la Ferrari, in un week end nel quale non ha mai rappresentato una concreta minaccia. «Valtteri ha fatto un gran lavoro in questo fine settimana e durante l’anno. Arrivare in una nuova squadra è sempre difficile, è una sfida adattarsi, abituarsi a persone nuove e metodi di lavoro. In gara entrambi abbiamo fatto solo un piccolo errore, un bloccaggio in curva 17 per me e uno in curva 5 per lui, a parte ciò è stato praticamente perfetto.

Una doppietta Mercedes è un’affermazione di forza contro la Ferrari e intendiamo continuare il prossimo anno. Ovviamente si tornerà tutti al lavoro e sono eccitato dalla sfida che mi aspetta».

Per la prima volta dell’era turbo-ibrida a Mercedes è stato richiesto un supplemento di lavoro per garantirsi la vittoria. La W08 EQ Power+ di Melbourne era lontanissima parente del progetto che ha dominato ad Abu Dhabi. Toto Wolff ha riconosciuto alla Ferrari l'aver realizzato una monoposto il cui elevato potenziale è stato più facile da sfruttare e Hamilton, nell’analizzare i 20 gran premi alle spalle, aggiunge: «La prima metà di campionato è stato un momento chiave della stagione. L’estrazione del potenziale della macchina è stato altalenante, la Ferrari è apparsa molto più consistente. Nella seconda metà, abbiamo studiato, compreso il bilanciamento, siamo riusciti davvero a mettere il dito nella piaga e portare la macchina nella condizione in cui ho potuto sfruttare il potenziale mio e del mezzo costantemente.

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E, ovviamente, esercitando questa pressione - un po’ come la gara odierna - spingi sperando di indurre all’errore chi sta davanti. Lo stesso vale per i team: quando si spingono l’un l’altro al limite, quando estrai tutto dalla macchina, devi comunque assicurarti affidabilità e durata. Direi che è stato su questo aspetto che la forza della Ferrari non è stata pari a Mercedes. Tuttavia, credo che avessero una gran macchina e sia stata una stagione incredibile e non vedo l’ora che arrivino le dure battaglie che vivremo il prossimo anno. Sarà interessante scoprire come si presenteranno le squadre alla prima gara o al primo test. Quest’anno, la svolta decisiva è arrivata nella seconda metà di campionato».

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