Formula 1 Australia: nella top ten power unit cambia la maggioranza

Formula 1 Australia: nella top ten power unit cambia la maggioranza© sutton-images.com

Rispetto allo scorso anno, il preoccupante arretramento di Force India e, ancor più, Williams, segna la riduzione del numero di power unit Mercedes tra i primi 10. Renault in forze a Melbourne, Ferrari mette le ali ad Haas

Fabiano Polimeni

26.03.2018 15:26

Dal primo ordine d'arrivo stagionale si leggono capovolgimenti di fronte interessanti. Frutto di un gruppo di monoposto a ridosso dei primi tre team particolarmente compatto, che segnala come non basti più avere una power unit Mercedes per occupare posizioni relativamente alte nella top ten. Force India è ancora in ritardo, a Melbourne ha esordito una monoposto profondamente diversa rispetto a quella che ha macinato chilometri nei test, senza impressionare. Il posto di quarta forza del mondiale è, al momento, un miraggio.

In Bahrain arriverà una nuova ala anteriore, dopodiché il pacchetto evoluto sarà completo. E dovrà risalire la china, scavalcare Renault, McLaren e Haas, tutte davanti alle Pantere Rosa. Il secondo team cliente Mercedes, la Williams – indiziata nei mesi scorsi di aver fatto pressione sulla FIA (salvo smentita di Claire Williams) affinché verificasse la parità di trattamento dei team clienti sulle specifiche hardware e software di power unit fornite - naviga in acque ancor più agitate, per limiti del progetto FW41 da sommare a una coppia di piloti non irresistibile, al netto della sfortuna che ha appiedato Sergey Sirotkin nei primissimi giri del Gran Premio d'Australia, costretto al ritiro da un sacchetto di plastica infilatosi nelle prese di raffreddamento dei freni.

Nel 2017, a Melbourne erano 5 monoposto tra le prime 10 a montare una power unit Mercedes, uguale proporzione si registrava ad Abu Dhabi. Domenica scorsa, invece, la maggioranza assoluta è andata a Renault, che ha piazzato due Red Bull, due McLaren e due RS18 del team ufficiale a punti. Altro equilibrio avremmo avuto con le due Haas al traguardo. Disporre di una delle due power unit migliori del lotto non basterà a Force India e Williams per fronteggiare team apparsi molto più avanti a Melbourne, anzi, con Alfa Romeo Sauber a poter contare sul Ferrari 062 Evo, il margine sui team fanalino di coda è minimo.

C'è di più. La riduzione del numero di power unit utilizzabili quest'anno, prima di incorrere in penalità, obbliga tutti a una gestione più accorta del propulsore e, se il livello di potenza non appare un valore barattabile per la divisione diretta da Andy Cowell, Mercedes-AMG High Performance a spingere per garantire il boost di cavalli extra, c'è un'attenzione supplementare da porre sul surriscaldamento dettato dal seguire da vicino un'altra monoposto.

Tra le tante difficoltà nel trovare velocità in gara, Lance Stroll ha posto l'accento sulla mancanza, alla ripartenza dopo la safety car, della mappatura buona per attaccare i piloti davanti e difendersi da Leclerc, Alfa Romeo Sauber con l'unità Ferrari 062 Evo. «Non abbiamo avuto la potenza extra che ci serviva al restart, dove ho perso la posizione a vantaggio di Leclerc. Semplicemente ci siamo limitati a provare a portare la macchina all'arrivo anziché gareggiare», ha spiegato il canadese, sintesi di tutte le difficoltà Williams. Mancanza alla quale sommare le limitazioni dettate dal consumo di carburante, confermate da Paddy Lowe: «Come altri team abbiamo dovuto gestire il consumo, nel caso di Lance abbiamo faticato molto con il passo nel corso di tutto il pomeriggio».


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