Formula 1 Bahrain: pit stop maledetto per Kimi e Francesco

Formula 1 Bahrain: pit stop maledetto per Kimi e Francesco© sutton-images.com

C'è ancora choc nel team di Maranello per l'incidente al cambio gomme che ha causato la frattura alla gamba sinistra del meccanico

Maurizio Voltini

09.04.2018 13:30

È uno di quegli episodi che non vorremmo mai ritrovarci a dover analizzare dopo un Gran Premio. Ma vista la quantità di affermazioni che abbiamo trovato in giro al riguardo, molte delle quali inesatte, è qualcosa che non ci possiamo esimere dal trattare, non fosse altro per cercare di stabilire un paio di punti fermi e di certezze per gli appassionati che ci leggono. Parliamo del malaugurato secondo cambio gomme di Kimi Raikkonen al GP del Bahrain, quello che ha portato non solo al ritiro in gara del finlandese, ma soprattutto al ferimento di uno dei meccanici addetti all'operazione.

 

Diciamo subito che, sebbene sul momento avessimo avuto serie preoccupazioni che fosse andata pure peggio, alla fine Francesco Cigarini (il meccanico infortunato) se l'è "cavata" con la frattura di tibia e perone della gamba sinistra. Un danno fisico non da poco, certo, ma ripetiamo che sarebbe anche potuta andare peggio. Cigarini è stato portato il più rapidamente possibile in una delle migliori strutture ospedaliere di Manama (al riguardo vi sarebbe stato pure l'interessamento della famiglia reale del Bahrain) dove è stato operato alla gamba: stando alle ultime notizie, tutto sta ora procedendo in modo normale. Facciamo dunque i nostri migliori auguri di pronta guarigione a Francesco, unendoli a quelli fatti su Twitter e Instagram da tanti e in particolare da due ex piloti Ferrari, vale a dire Felipe Massa e Fernando Alonso. È sempre sui "social" che lo stesso Francesco ha fatto sapere che tutto sta procedendo regolarmente, ringraziando quanti si sono preoccupati per lui.

Ma veniamo all'episodio in sé, quando al termine del 35esimo giro Kimi è rientrato ai box per il secondo cambio gomme, da soft a supersoft. Quando cioè parecchie cose non hanno "girato" come invece avrebbero dovuto. Cominciando dalla ruota posteriore sinistra rimasta bloccata in sede: il meccanico addetto alla pistola pneumatica ha fatto un paio di tentativi senza esito, prima di cercare di capire cos'altro poter fare (solitamente a questo punto ci si fa dare una seconda pistola pneumatica). Purtroppo non ce n'è stato tempo: la macchina è stata rimessa a terra e fatta ripartire. Francesco che era ancora davanti con la ruota di ricambio in mano, ha cercato di spostarsi ma non ha fatto in tempo, e la macchina gli ha preso la gamba. A quel punto a Kimi è stato dato lo stop via radio, fermandosi una ventina di metri più avanti, e sono stati prestati i primi soccorsi al meccanico infortunato.

Chiariamo subito una delle accuse infondate di cui abbiamo letto, quella per cui Raikkonen sarebbe partito anticipatamente. Non è affatto vero, e del resto non è il pilota a decidere quando ripartire: lo fa quando si accende il verde sul semaforino davanti a lui, sul quale è comprensibilmente focalizzata la sua attenzione in queste fasi. «Tutto quello che so è che sono partito nel momento in cui ho visto la luce verde accesa - conferma infatti Kimi - io non potevo immaginare in alcun modo che ci fosse un problema con la ruota posteriore sinistra. Poi immediatamente il team mi ha detto di fermarmi. Purtroppo qualcosa deve essere andato storto e dovremo scoprire di che cosa si tratta: quello che è successo al nostro Francesco durante il pit-stop è davvero triste. Mi dispiace per lui e spero che guarisca presto. È sempre brutto quando qualcuno rimane ferito, ma sono certo che sia seguito dai migliori medici e gli auguro di rimettersi in fretta».

Che cosa non sia andato per il verso giusto, è qualcosa che lo stesso team di Maranello sta cercando di capire da quando è successo. Lo choc degli addetti in rosso nel box era palpabile, non solo per l'infortunio a Francesco, ma anche perché l'operazione del cambio gomme è sempre stata un vanto per i meccanici Ferrari, e invece in questo caso è andata male da più punti di vista. A cominciare dal dado "riottoso" che non si è svitato: già nelle prove era successo a Raikkonen di ripartire senza che una ruota anteriore fosse stata avvitata a dovere (5.000 euro di multa per questo) quindi non è stato un episodio occasionale. Aggiungiamo inoltre quanto successo alla Haas nello scorso GP, pagato con due ritiri proprio per malfunzionamento dei fissaggi ruota: «Questi dadi ce li fornisce la Ferrari - ha ammesso Steiner - ma non sappiamo se siano gli stessi che usano loro». Ovvio però che qualche dubbio venga, se non altro relativamente al fatto di condividere lo stesso concetto costruttivo.

Tuttavia questo malfunzionamento avrebbe dovuto al massimo causare una perdita di tempo nel cambio gomme. Perché invece Raikkonen è stato fatto ripartire nonostante la gomma soft posteriore fosse ancora al suo posto? Il fattore chiave è che per poter dare il verde al pilota devono ricorrere alcune condizioni: le pistole pneumatiche devono essere "fuori dalla ruota" (o almeno non avere il dado ingaggiato nell'utensile) e la macchina deve avere le ruote a terra. Si è molto polemizzato sul fatto di affidarsi quasi ciecamente a questo "sistema automatico", ma non possiamo nemmeno dimenticare che si è deciso di ricorrere a tali input proprio per evitare la possibilità di errore umano in una fase così concitata. Quando si propugna il ritorno all'uomo "con la paletta" davanti alla macchina, ci si scorda che anche questa figura non era stata esente da errori: non è facile tenere sott'occhio tutti e 12 i meccanici impegnati nella sostituzione delle ruote… Anche perché, diventando l'anello debole della catena dal punto di vista della tempestività del pit-stop, troppo spesso l'uomo alla paletta cercava di giocare d'anticipo, sbagliando.

Indubbiamente però nel pit Ferrari c'è stato più di un intoppo. Per esempio non si capisce perché la macchina sia stata abbassata posteriormente nonostante la ruota sinistra ancora al suo posto e senza che i meccanici addetti avessero dato l'ok, determinando di conseguenza tutte le condizioni affinché potesse scattare il verde. Anche qui è più che possibile che qualcuno abbia "giocato d'anticipo" confidando sul fatto di vedere entrambe le ruote dietro al loro posto. Ma al riguardo la Ferrari non ha fatto trapelare alcunché. Di fatto, in queste ore si sta studiando approfonditamente l'episodio (lo sta indagando anche la Fia) per evitare che si ripeta.

Analizzando il fatto dal punto di vista regolamentare, ricordiamo che viene coinvolto l'articolo 28.13 del Regolamento Sportivo, quello che recita: "Le macchine non possono essere rilasciate dal box o da un pit-stop in un modo che possa mettere in pericolo altri piloti o il personale nella pitlane". Così scritto, si capisce perché la Ferrari sia stata sanzionata: non conta che Raikkonen sia stato arrestato più o meno tempestivamente e dove, ma il fatto stesso che qualcuno si sia fatto male. Si è paventato il rischio che potessero essere affibbiato un arretramento in griglia, però se questo è possibile qualora l'unsafe release avvenga nelle prove, da quest'anno è stata aggiunta una postilla per cui "si applica una multa al team qualora l'episodio determini il ritiro del pilota" quando capita in gara. Da qui la multa di 50.000 auro alla Ferrari, ricordando che l'articolo è stato scritto proprio per dissuadere da cambi ruota troppo "frettolosi" al fine di guadagnare uno o due decimi nell'operazione.

Concludiamo con una curiosità, sempre di tipo regolamentare. Raikkonen è stato "stoppato" immediatamente anche perché al momento non si era capito bene cosa fosse successo di preciso, nel dubbio di una ruota montata male. Ma avrebbe potuto eventualmente proseguire? La risposta è sì: non è la prima volta che per errore un pilota viene rimandato in pista con ruote "mixate", l'importante è che si rimedi a tale svista entro tre giri. La ruota posteriore sinistra era ancora saldamente fissata, quindi rientrare in pista non avrebbe comportato altre conseguenze. Certo, resta da vedere se poi una volta rientrati ai box si sarebbe riusciti a risolvere il problema e a farlo in tempi ragionevoli (lo stesso vale se la macchina fosse stata recuperata "a mano" direttamente dai meccanici). Ciò detto, è ovvio che le priorità in quel momento fossero altre, e poi Kimi era già sceso dalla macchina; sennò è possibile che un quarto posto finale potesse essere ancora raggiunto dal finlandese, molto utile ai fini del campionato. Però, ripetiamo, questa è solo una speculazione che riportiamo come curiosità: non crediamo si possa certo rinfacciare a nessuno di essersi comportati come hanno fatto in quella situazione.


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