Formula 1 Baku: una pioggia di decisioni "arbitrali"

Formula 1 Baku: una pioggia di decisioni "arbitrali"© sutton-images.com

I numerosi episodi e contatti di gara in Azerbaijan hanno costretto a un superlavoro la direzione di gara. Analizziamo le varie decisioni

Maurizio Voltini

30.04.2018 18:14

In occasione del GP d'Azerbaijan di questa domenica, sono state davvero tante le "carte" controfirmate dai commissari di gara, con Garry Connelly, Dennis Dean e Tom Kristensen ad affiancare Charlie Whiting nel collegio. Parliamo di più di 50 documenti prodotti: oltre a quelli soliti delle verifiche pregara, del conteggio dei componenti utilizzati e così via, ve ne sono stati molti relativi a sanzioni o giudizi su quanto fatto dai piloti nel corso del weekend, a partire dalle penalità per sostituzione cambio date a Nico Hulkenberg e Romain Grosjean (solo teoriche per il francese). Con tutto che non era stata ritenuta degna di intervento la pericolosissima svista che aveva quasi portato al tamponamento di Brendon Hartley da parte di Pierre Gasly nelle qualifiche.

Parlando della gara, il primo contatto evidente dopo il via è stato quello tra Fernando Alonso, Nico Hulkenberg e Sergej Sirotkin nel rettifilo tra curva 2 e 3. Una deviazione del tedesco (determinata da altre macchine) ha portato all'intersezione: lo spagnolo è rientrato ai box con entrambe le ruote destre distrutte (notevole come poi sia riuscito a recuperare fino al 7° posto) invece il russo si è fermato quasi subito. Nessuna responsabilità particolare è stata ravvisata nell'episodio, però Sirotkin è stato lo stesso punito per una precedente tamponata a Perez in curva 2: una toccata leggera (tanto che il messicano è arrivato poi sul podio) e che non è parsa "cattiva", ma che ugualmente ha determinato (visto che non era più possibile applicare una sanzione in secondi di tempo, dato il ritiro) l'arretramento di 3 posti in griglia al prossimo GP (Barcellona) e 2 punti licenza a Sirotkin.

In curva 3 si è quasi contemporaneamente verificato il contatto tra Kimi Raikkonen ed Esteban Ocon che hanno cercato di stare in traiettoria in due. Va evidenziato che, siccome il ferrarista era "entrato" sulla Force India già prima di arrivare alla staccata, questo non è stato considerato un attacco "smodato" e a essere messo sotto inchiesta è stato quindi il francese. Esteban si è giustificato dicendo che non aveva visto negli specchietti a quale altezza fosse Kimi, che ha comunque concesso si fosse trattato di un semplice incidente di gara; così i commissari si sono accontentati di ricordare al francese che non si può chiudere una curva pensando non ci sia nessuno all'interno solo perché non l'hai visto (specie a inizio gara) evitando altre forme di punizione.

10 secondi di penalità (e 2 punti licenza) sono stati invece distribuiti a Marcus Ericsson per un contatto con Kevin Magnussen in conseguenza di un bloccaggio in frenata, e anche allo stesso Magnussen per aver urtato Pierre Gasly in una deviazione "imprevedibile e non necessaria". 5 secondi (e sempre 2 punti licenza) invece a Sergio Perez per aver superato troppo presto in occasione del primo restart dopo safety car, su Lance Stroll. Altre toccate sono state invece "notate" ma non meritevoli di investigazione ufficiale.

Come quelle tra Max Verstappen e Daniel Ricciardo, finché però si è arrivati alla tamponata che ha messo fuori gioco entrambi alla staccata di curva 1, appena iniziato il 40esimo giro. I commissari hanno ritenuto che l'incidente sia stato chiaramente originato dalle due deviazioni di traiettoria (per quanto considerate "limitate") di Max, ma siccome Daniel ha dichiarato di aver reagito in ritardo, hanno dovuto considerare che anche lui abbia quindi contribuito all'incidente. Entrambi i piloti si sono scusati in direzione gara e così se la sono cavata con una reprimenda. Pensiamo sia stata più dura la reazione ai box, piuttosto…

Infine, un'altra questione analizzata dopo la bandiera a scacchi è stata la violazione all'articolo 21.5 del Regolamento Sportivo, relativa all'uso del DRS, da parte di Sergio Perez, Kevin Magnussen e Lance Stroll. Qui occorre ricordare che però tutto è nato da un'avaria del sistema automatizzato centrale. Normalmente per poter aprire l'ala devono ricorrere tre condizioni: il comando con pulsante sul volante, essere nelle zone autorizzate, nonché la vicinanza a meno di 1 secondo dalla vettura che precede quando si passa il "detection point". Un malfunzionamento al rilevamento non permetteva il corretto input, e così il DG ha consentito l'azionamento "manuale" del DRS, in gara. I tre piloti sotto inchiesta avevano però anticipato leggermente l'apertura rispetto alla porzione di pista ove era ammessa. I commissari hanno tuttavia preferito lasciar correre, per vari motivi: intanto l'azionamento puramente manuale non sembra fosse così semplice e richiede alcuni settaggi ("guidati" via radio dal team) che non sono sempre stati impostati correttamente; era la prima volta che i piloti si sono trovati a dover operare il sistema in questo modo, e non è facile azzeccare il punto giusto; tutto è scaturito da malintesi e non da volontà di approfittarne; e infatti si è voluto evidenziare che ciò è successo solo un paio di volte e per una distanza molto corta, in più senza che l'uso incorretto portasse a superare altre macchine. Per cui i commissari si sono dichiarati soddisfatti senza necessità di sanzioni.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi