Formula 1, ali anteriori più semplici dal 2019

Formula 1, ali anteriori più semplici dal 2019© suttton-images.com
Dal prossimo campionato le monoposto avranno un'ala anteriore meno elaborata, con l'obiettivo di ridurre l'effetto outwash e consentire con più facilità di seguire un'altra macchina da vicino. Interventi anche al posteriore. Ross Brawn: "Passo importante per gare più ravvicinate"
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Fabiano Polimeni

02.05.2018 09:31

Correttivi calibrati sul 2019, quelli approvati dallo Strategy Group e validati dal Consiglio mondiale della FIA. Obiettivo: migliorare il comportamento delle monoposto e renderle in grado di correre l'una contro l'altra, riducendo l'impatto di un'aerodinamica che soffre le condizioni di operatività in aria disturbata. Ha trovato il consenso necessario la proposta di semplificazione dell'ala anteriore, elemento centrale sul quale intervenire, nella proposta partorita dalla FIA e supportata dalla FOM, che ha visto la maggior parte delle squadre partecipare attivamente alla ricerca. In Bahrain era mancato il consenso necessario, che è arrivato nell'ultimo giorno utile prima che fosse necessaria una votazione all'unanimità perché le nuove caratteristiche tecniche potessero entrare in vigore già dal prossimo anno.

Nel dettaglio, l'ala anteriore risulterà meno elaborata, ovvero, verranno limitate tutte quelle pinne e profili studiati per guidare i flussi nell'aggiramento esterno delle ruote anteriori e correre lungo le pance, avrà uno sviluppo tra le due paratie esterne più ampio. Dalle ricerche condotte al CFD, si è cercato di ridurre il potenziale dell'effetto “outwash”, sul quale incidono proprio le paratie esterne e tutte le appendici aggiuntive installate a sbalzo. Visti quali elementi in grado di guidare i flussi in punti strategici per il funzionamento ottimale dell'aerodinamica sono anche le alette applicate sulle prese di raffreddamento dei freni anteriori, un altro componente che verrà semplificato nei progetti 2019.

Gli interventi decisi sull'avantreno non restano isolati. Così, anche l'ala posteriore subirà delle variazioni, avrà piano principale più ampio, flap più alto (corda maggiore), misure che porteranno a generare un delta di velocità superiore tra l'ala in posizione chiusa e l'attivazione del DRS.

Il Gran Premio d'Azerbaijan e, nel dettaglio, l'incidente tra le due Red Bull, è stato preso a esempio da Ross Brawn per indicare quanto sia importante il lavoro dell'ala anteriore in condizioni ideali, quindi non in scia di un'altra macchina: «Una volta che Daniel ha impostato la sua traiettoria e Max ha cambiato direzione per chiuderlo, l'australiano è diventato un passeggero. La perdita di carico aerodinamico subita da Ricciardo in scia di Verstappen l'ha resa impossibile da fermare. Pensiamo spesso alla deportanza applicata in curva, ma l'impatto extra sull'aderenza che ha in frenata è enorme. Levate quell'aderenza in staccata ed è inevitabile quanto accaduto domenica».

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I correttivi presi in esame e approvati sono slegati da un altro studio rivolto al 2021, che dovrà produrre novità ancor più rilevanti nella configurazione aerodinamica delle monoposto. «Sebbene si tratti di un esempio estremo (l'incidente tra le Red Bull; ndr), ha evidenziato ancora una volta il bisogno di trovare un modo di sviluppare regole che rendano le monoposto di essere in grado di correre tra loro in queste condizioni. Le decisioni assunte dallo Strategy Group, dalla Commissione F1 e dal Consiglio mondiale della FIA, di approvazione di una serie di modifiche aerodinamiche, dirette a promuovere gare più ravvicinate e maggiori sorpassi nel 2019 è senza dubbio un passo importante», ha proseguito Ross Brawn.

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