Formula 1 Austria, analisi: Ferrari ok, Mercedes disastro multiplo

Formula 1 Austria, analisi: Ferrari ok, Mercedes disastro multiplo© sutton-images.com
Oltre al doppio ritiro la squadra anglo-tedesca paga lo sfruttamento anomalo delle gomme e pure errori strategici

Maurizio Voltini

01.07.2018 18:40

Quello dell'Austria è un grande risultato per Ferrari, nonostante la vittoria sia andata a Max Verstappen. Infatti con il secondo posto di Kimi Raikkonen e il terzo di Sebastian Vettel va in testa alle classifiche mondiali non solo per Piloti, ma anche per Costruttori. C'è pure il riscontro collaterale in tema di motori, peraltro sensibile in una giornata che ha visto varie avarie: 4 motori Ferrari nelle prime 5 posizioni, oppure 6 nelle prime 10 posizioni. Un risultato di squadra peraltro suggellato dal notevole scatto al via di Kimi (anche se poi non è servito) e dal bel sorpasso di Seb a Lewis.

Detto questo, in una giornata condizionata dal blistering apparso sulle gomme per le temperature più elevate del previsto (42°C di asfalto) resta magari il rimpianto - con il senno di poi, però - che quando sono emersi questi problemi sulle altre macchine c'è stata una certa prudenza in Ferrari, per evitare di essere costretti a una seconda sosta. Invece le gomme soft hanno retto apparentemente benissimo, sulla SF71H, tanto che Raikkonen ha segnato il giro veloce proprio all'ultimo passaggio (in 1'06"957), per cui girando con maggior velocità nelle fasi centrali di gara avrebbe magari potuto insidiare Verstappen (1"5 davanti al traguardo). Per non parlare della penalità a Vettel dopo le qualifiche, davvero evitabile.

Del resto sono ben maggiori i rimpianti con cui torna a casa la Mercedes, dal Red Bull Ring. Oltre ai problemi di blistering, raccoglie un doppio DNF (per la cronaca: "did not finish", cioè ritiro) causato da problemi tecnici: prima trasmissione per Valtteri Bottas, poi alimentazione per Lewis Hamilton. Come se non bastasse, la squadra aveva già buttato alle ortiche la possibilità di vittoria quando ha evitato di far sostare Hamilton in occasione della virtual safety car proprio per il ritiro di Bottas. Hamilton è sì rimasto in testa in quel momento, ma poi al cambio gomme è scivolato addirittura 5°: insomma, gara rovinata per un errore strategico del box, che infatti si è scusato col pilota a gara ancora in corso.

La vittoria di Max Verstappen è stata meritata perché stavolta il pilota olandese non ha "esagerato esageratamente" al primo giro - nonostante nel duello con Raikkonen gli abbia dato una ruotata per passarlo - e poi ha saputo gestire con criterio le gomme degradate e il vantaggio che si riduceva di giro in giro con il motore depotenziato (per evitare surriscaldamenti e problemi come Ricciardo): solo negli ultimi 5 giri è stata ridata potenza, per difendersi da Raikkonen. Costretto invece a forzare di più fin dall'inizio, Daniel Ricciardo è incappato prima di tutti nel problema del blistering, ha dovuto effettuare una seconda sosta che l'ha allontanato, e infine ha subìto il mancamento della PU Renault. Oggi non è andata benissimo al motorista francese (nonostante la vittoria) visto anche il pirotecnico cedimento che aveva fermato già in precedenza Nico Hulkenberg. Del resto oggi ben 6 piloti non hanno visto il traguardo, e solo tre non erano doppiati.

Risultato record però per i primi dei doppiati: parliamo delle Haas che sono finite al 4° e 5° posto con Romain Grosjean e Kevin Magnussen, autori di una gara consistente e veloce che permette alla squadra di scavalcare in un colpo solo McLaren e Force India nella classifica costruttori. Questo nonostante la squadra "indiana" abbia portato Esteban Ocon e Sergio Perez subito dietro. Fra l'altro i due sono stati autori di un gesto da fair-play essendosi scambiati di posizione per cercare di attaccare Magnussen, restituita poi prima dell'arrivo.

Bene anche Fernando Alonso, riuscito a finire 8° dopo essere partito dalla pitlane per via delle sostituzioni operate prima della gara, tra cui anche la nuova MGU-K Renault, quando invece Stoffel Vandoorne si è visto la gara rovinata al primo giro per un contatto con Ocon e poi si è dovuto ritirare proprio sul finale per problemi tecnici. Invece anche la Sauber festeggia con entrambe le macchine nella top ten, visto che Charles Leclerc conclude 9° (peccato un suo errore iniziale) e Marcus Ericsson 10°, il secondo su una strategia alternativa essendo partito con soft. Anche qui fair-play quando lo svedese ha restituito la posizione che gli era stata data per provare a raggiungere Alonso.

Come dicevamo, male la Renault, ma anche come team: dopo il ritiro di Hulkenberg, Carlos Sainz non riesce a lottare e finisce dietro anche a Pierre Gasly, fuori di poco dalla zona punti per problemi alle gomme negli ultimi giri. Mentre la Williams subisce l'onta non solo di arrivare ultima sul traguardo, ma addirittura unica doppiata di 2 giri con entrambe le macchine. Meglio non infierire…


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