Formula 1: Silverstone, dove le monoposto hanno fatto la storia

Formula 1: Silverstone, dove le monoposto hanno fatto la storia
Il circuito di 5.891 metri nel Northamptonshire ospita il Mondiale dal 1950 e nell'attuale configurazione è piuttosto veloce e completo

Maurizio Voltini

06.07.2018 ( Aggiornata il 06.07.2018 18:12 )

È un circuito dove la Formula 1 ha fatto gran parte della sua storia, e non solo perché qui la prima gara del Mondiale ebbe luogo nel 1950 o perché si trovi nella patria del motorsport. Parliamo di Silverstone, un circuito variato sensibilmente rispetto agli albori, quando era semplicemente composto da una serie di piste aeroportuali congiunte tra di loro.

L'attuale conformazione di 5.891 metri adottata dal 2010 è molto meno semplice rispetto alle precedenti, ma pur perdendo qualcosa in termini di velocità pura ha il merito di proporre varie situazioni, con curve di differenti conformazioni e velocità di percorrenza, ma non per questo meno impegnative: la rapida sequenza di cambi di direzione rappresentata da Maggotts-Becketts-Chapel (le curve dalla 10 alla 14 nella numerazione ufficiale) sempre oltre i 200 orari, resta una delle sfide maggiori per i piloti.

Quest'anno l'aggiunta di una terza zona DRS sul rettilineo del via (oltre a quelle tra le curve 5-6 e 14-15) ha proposto un'ulteriore sfida: la possibilità di affrontare curva 1 e 2 a pieno gas tenendo aperta l'ala mobile. Vedremo come questo tema si svilupperà nel corso di qualifiche e gara, ma dopo le prime prove e soprattutto l'incidente di Grosjean in FP1, molti piloti hanno preferito non rischiare: curva 1 Abbey si fa sempre a pieno gas, ma chiudendo momentaneamente l'ala per riaprirla subito dopo fino a curva 3, dove si frena.

Un altro tema specifico per questo tracciato è il grande stress, soprattutto laterale, che causa ai pneumatici. Il nuovo asfalto, che fra l'altro si è rivelato fin troppo ondulato per essere così recente, aggrava le sollecitazioni soprattutto termiche. Per questa somma di motivi la Pirelli ha portato le sue gomme in variante "assottigliata", cioè con 0,4 mm di spessore battistrada in meno, per allontanare il pericolo di blistering, aumentato con le alte temperature ambientali che ci si aspettano nel weekend. Per quanto riguarda le mescole, invece, alle soft e medium si affiancano per la prima volta le nuove hard caratterizzate dalla colorazione "ice blue" (un blu più chiaro rispetto a quello delle gomme wet).

La completa riasfaltatura del tracciato non è la sola novità per questa edizione del British GP: la pendenza delle curve 1, 6, 16, 17 e 18 è stata infatti rivista per favorire il drenaggio dell'acqua in caso di pioggia, mentre all'esterno dei cordoli in uscita di curva 15 e all'apice di curva 17 sono stati aggiunti ulteriori elementi dissuasori.


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