Formula 1 Monza, Pirelli sotto torchio in trazione

Formula 1 Monza, Pirelli sotto torchio in trazione© sutton-images.com
La gara più veloce dell'anno obbliga i team a scegliere una strategia con un solo pit-stop. Gomme uguali a Spa, uno step più morbide rispetto allo scorso anno. Attenzione al surriscaldamento in trazione

Fabiano Polimeni

30.08.2018 09:36

Nessuna novità sul fronte gomme, perlomeno rispetto a Spa. A Monza i team correranno con le stesse mescole, identica selezione di un anno fa, solo uno step più morbida. Gomma media, Soft e Supersoft per affrontare il Tempio, in un Gran Premio d’Italia che ti obbliga a scegliere la strategia su unico pit-stop. Troppo elevate le medie orarie, troppo ampia la differenza velocistica tra il passaggio in pit-lane e sfrecciare sul dritto, già sulla linea del traguardo a oltre 300 orari, per perdere tempo ai box con due fermate, in quella che è la gara più rapida dell'anno. Da anni è la tattica di gara migliore, che lascia appena la possibilità di differenziare la mescole del primo stint a quanti partono fuori dalla top ten, come fece Daniel Ricciardo nel 2017, riuscendo a rimontare dal 16° al quarto posto.

Pista sulla quale utilizzare una configurazione aerodinamica a bassissima deportanza, i pacchetti specifici per Monza devono privilegiare anzitutto la velocità di punta. La sfida alla quale sono chiamate le gomme Pirelli è priva di grandi impegni laterali, con l’eccezione delle due curve di Lesmo, della variante Ascari e dell’inserimento in Parabolica. Unicità di Monza, l’inserimento alla Ascari con le gomme di destra pressoché “inutilizzate”, viste le continue pieghe a destra delle Lesmo.

Molto più interessante portare l’attenzione sulle gomme posteriori, sollecitate a ogni ripartenza fuori dalle chicane. Su un circuito che sviluppa forze longitudinali elevatissime in frenata, l’uscita dalle varianti stressa notevolmente le gomme posteriori. E sarà un elemento al quale Mercedes, in particolare, dovrà prestare attenzione: a Spa, diversissima per carichi e forze scaricate sulle gomme, Hamilton e Bottas sono stati praticamente gli unici a sviluppare del blistering sulla gomma posteriore sinistra. Con le temperature elevate attese sull’asfalto (sabato e domenica sono previsti 25° C nell’aria, venerdì la possibilità di pioggia) e l’impegno in trazione, la gestione del retrotreno sarà importante.

Arrivabene: Mercedes non è abituata a prenderle

«Per il Gran Premio d’Italia avremo le stesse mescole nominate per la gara in Belgio dello scorso weekend. Quello di Monza è un tracciato storico che esalta i carichi longitudinali e dove le prestazioni del motore sono particolarmente importanti. Le monoposto attuali porteranno a velocità davvero elevate, con mescole che, a parità di nome, sono di fatto più morbide di uno step rispetto alle equivalenti del 2017», commenta Mario Isola.

Vettel: Monza è come un campionato

«Sarà molto interessante vedere quale effetto avrà questo fattore, in una gara in cui negli ultimi anni quasi tutti i piloti hanno optato per un solo pit stop. La qualifica è tradizionalmente cruciale a Monza, anche se l’incredibile rimonta di Daniel Ricciardo nel 2017 ha dimostrato come la strategia in gara possa davvero fare la differenza. I Team hanno optato per scelte molto varie dei set disponibili per questo fine settimana, scelte che potenzialmente dimostrano diversi approcci in vista della gara».

Asfalto mediamente abrasivo, nella classificazione Pirelli guadagna un valore di 3 su 5, mentre l’aderenza si colloca nella fascia bassa (2 su 5).

Le gomme a disposizione dei piloti

 

Medium

Soft

Supersoft

Hamilton

2

3

8

Bottas

1

4

8

Vettel

2

1

10

Raikkonen

1

2

10

Ricciardo

2

3

8

Verstappen

1

5

7

Perez

1

2

10

Ocon

1

2

10

Stroll

1

3

9

Sirotkin

2

2

9

Sainz

2

3

8

Hulkenberg

2

3

8

Gasly

2

3

8

Hartley

1

4

8

Grosjean

1

3

9

Magnussen

2

2

9

Alonso

2

4

7

Vandoorne

2

4

7

Ericsson

2

1

10

Leclerc

1

2

10


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