Formula 1 USA, analisi: un venerdì bagnato e penalizzato

Formula 1 USA, analisi: un venerdì bagnato e penalizzato© sutton-images.com

Due sessioni poco significative per via delle brutte condizioni meteo sono state "ravvivate" solo dalla penalità a Vettel

Maurizio Voltini

19.10.2018 23:44

Sembra più forte di lui: Lewis Hamilton non può e non vuole figurare dietro nemmeno in due sessioni di prove libere poco significative come quelle di questo venerdì ad Austin, vista la pioggia che ha bagnato il fondo rendendo quasi inutile girare. E infatti per un'ora circa le macchine sono state ferme, nel secondo turno, aspettando che le condizioni migliorassero.

In questa situazione ne ha approfittato la Toro Rosso per mettersi un po' in evidenza, anche perché Pierre Gasly (2° in FP2) ha girato bene sia sulle gomme wet che su quelle intermedie (le Pirelli "blu" e "verdi" rispettivamente) arrivando a precedere il futuro compagno di squadra Max Verstappen di 7 centesimi esatti. Nulla che "serva" davvero a qualcosa, ma almeno assieme al 6° crono di Brendon Hartley conferma il buon equilibrio raggiunto dalla Toro Rosso. Peccato che la sostituzione delle power unit abbia già condannato entrambe le STR13 a partire dal fondo dello schieramento.

Piuttosto, è sempre di una penalità di cui si deve parlare anche passando ad analizzare la giornata della Ferrari. Infatti durante la bandiera rossa delle prime prove, causata dalla momentanea uscita di Charles Leclerc nella ghiaia riportandone parecchia in pista, Sebastian Vettel ha mancato di rispettare il tempo imposto che serve alla direzione di gara per dimostrare di aver rallentato abbastanza. Questo ha causato la penalizzazione, la stessa che aveva colpito Esteban Ocon nello scorso GP: 3 posizioni di arretramento in griglia e 2 punti di penalità.

A causare questa svista il fatto che Vettel, in quel momento impegnato nelle "esse" veloci, non si sia accorto immediatamente della neutralizzazione e, pur rallentando considerevolmente, questo non sia stato sufficiente a bilanciare la velocità precedente, nella media del microsettore considerato. I commissari non hanno voluto sentire ragioni: del resto le violazioni in regime di bandiera rossa sono considerate molto gravi nella scala delle infrazioni, a prescindere da quella che fosse la reale situazione in pista (e non sempre i piloti possono sapere cosa sta succedendo davvero), per cui avendo già agito altre volte in questo modo non hanno fatto altro che comportarsi di conseguenza. Una situazione che rende ancor più difficile questa gara, sia di per sé che in merito alle pochissime residue speranze per il campionato.

Del resto sul bagnato le Ferrari (includiamo quindi anche Kimi Raikkonen) non hanno brillato fin dall'inizio. Non tanto quanto farebbero intendere i riscontri cronometrici, però: il fatto è che non appena i piloti non si sono trovati a proprio agio con la macchina sulla pisyta viscida, non hanno più forzato e si sono concentrati sulle prove incrociate per valutare alcune novità aerodinamiche come il nuovo fondo. Questo è stato montato in FP1 sulla macchina di Raikkonen e poi smontato. Poi in FP2 si è addirittura entrati con gomme da bagnato usate, per cui ovviamente all'usura (che è doppia: al degrado mescola si somma quello del battistrada) si è aggiunta la volontà di evitare rischi e possibili incidenti inutili. Al proposito, basti pensare che Vettel ha utilizzato lo stesso set di intermedie per 25 giri (23 per Raikkonen) contro gli 8 di Hamilton.

Ma la gara sarà sull'asciutto, stando alle attuali previsioni meteo, per cui la situazione tecnica potrà cambiare ancora parecchio. Come sempre solo la bandiera a scacchi darà un giudizio insindacabile e dirà la parola fine. Solo che stavolta potrebbe essere quella non solo sulla gara, ma anche sull'intero campionato...

QUI TUTTI I RISCONTRI DELLE PROVE LIBERE AD AUSTIN


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