Formula 1 USA, Hamilton: Per battere le Ferrari serviva un giro speciale

Formula 1 USA, Hamilton: Per battere le Ferrari serviva un giro speciale© sutton-images.com 

Nona pole stagionale per il britannico sul circuito dove ha già trionfato in cinque occasioni: “Era molto importante fare questa pole, siamo stati tutti molti vicini"

Gianluigi Giannetti

21.10.2018 00:50

Ennesimo colpo per Lewis Hamilton, alla pole numero 9 in stagione, la 81,ma in carriera. Nel qualifiche Gran Premio degli Stati Uniti il pilota britannico ha preceduto di appena 61 millesimi la Ferrari di Sebastian Vettel, ma il tedesco partirà quinto, complicando ulteriormente la sua rimonta e garantendo al pilota Mercedes un margine ulteriore per amministrare la prima parte di gara. Il tutto su un circuito dove il britannico ha già vinto in cinque occasioni, nel 2012 e ininterrottamente dal 2014 ad oggi.

Hamilton è a caccia del quinto successo consecutivo sulla pista texana, che coinciderebbe con il quinto titolo iridato in carriera, il passo è quello della massima attenzione ai dettagli: “Era molto importante fare questa pole. Siamo stati molti vicini, all’ultimo tentativo sapevamo che ci voleva un giro davvero solido. Il primo è stato buono ma non perfetto, il secondo è stato quello che mi ha consentito di raggiungere la pole, Oggi è stata una battaglia molto intensa. Non sapevo cosa aspettarmi dopo la pioggia di ieri, le Ferrari però stamattina erano molto veloci. Devono aver portato degli aggiornamenti che, a quanto pare, hanno funzionato. In ogni caso eravamo molto vicini, per cui ci voleva la perfezione, erano necessari dei giri speciali. Gli strateghi del team ci avevano anticipato che sarebbe stata una lotta serrata”.

Per Lewis, sottolineare la maggiore competitività delle monoposto di Maranello non è una mossa tattica, ma una onesta costatazione: “Q1 e Q2 sono state lineari mentre nella Q3 abbiamo dovuto sfruttare al massimo ogni circostanza e non lasciare in pista neanche un millesimo. Il primo giro è stato buono anche se eravamo comunque tutti molto vicini e sapevo di avere un vantaggio di meno di un decimo. Nelle ultime qualifiche mi ero sempre dovuto salvare con il secondo giro, perché il primo non era andato bene, quindi sono contento di essermi costruito questa prestazione passo dopo passo. Il team ha lavorato bene, siamo molto concentrati. Oggi avevo una sensazione particolare, non so perché, forse perché ho dormito un po’ di più del solito… Però avevo una sensazione mentale diversa, un po’ bizzarra se vogliamo. Alla fine è comunque andata bene”.


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