F1 GP Abu Dhabi: Hamilton, simbiosi speciale con la W09

F1 GP Abu Dhabi: Hamilton, simbiosi speciale con la W09© sutton-images.com
Lewis strappa l'ultima pole stagionale grazie a un secondo giro di Q3 nel quale ha recuperato le sbavature del primo tentativo. Sulla W09 dice: "Più vicino a lei di ogni altra Mercedes" 

Fabiano Polimeni

24.11.2018 16:00

Inarrivabili, come tradizione vuole ad Abu Dhabi. Lewis Hamilton stacca l’ennesima pole nell’ultima qualifica dell’anno, migliora un primo tentativo non esattamente impeccabile ma uno sguardo al Q2 ed ecco la misura di una superiorità Mercedes netta con la mescola intermedia, la Ultrasoft. Sarà la “scarpa” del primo stint per i primi due in griglia e le Ferrari, insieme a Ricciardo. Il secondo di gap rifilato nella seconda eliminatoria lasciava presagire un divario ben più ampio rispetto ai 3 decimi pagati da Vettel nel Q3.

Lewis fa la differenza nell’ultimo settore, quello più guidato, curve nelle quali la precisione dell’anteriore e la rapidità sulla quale riesci a dare gas in uscita fa la differenza. Come Sochi? Simile. E il distacco rimediato dalle Ferrari, in tal senso, è “confortante”. Mercedes si esalta a Yas Marina, la prestazione di Valtteri Bottas è lì a dimostrarlo.

“E’ stata davvero una qualifica emozionante per me, è l’ultima volta su questa monoposto e, le montagne russe emotive che abbiamo attraversato insieme, mi hanno avvicinato a lei più di ogni altra in passato”, racconta Lewis. “È stato un vero privilegio poter lavorare con questo team e questa macchina, per la diligenza, il lavoro e dedizione dei meccanici con i quali lavoro da tre anni, insieme ai ragazzi in fabbrica”.

Una W09 protagonista di cambiamenti in corso d’opera, leggi campionato, come mai si era visto nelle ultime stagioni, merita un posto nella storia della casa di Stoccarda, a sentire Lewis: “Sono contento che almeno questa macchina entrerà nel museo di storia della Mercedes, nella storia dell’evoluzione della Mercedes”.

Il giro di qualifica che è valso la pole è stato un affinare delle imperfezioni, dalla sbavatura nel secondo settore in staccata, nella variante tra i due rettilinei più lunghi, fino alle microcorrezioni nel T3, sotto l’albergo. Ha messo insieme il giro nel secondo passaggio della Q3, Hamilton, che commenta: “Di solito non dico mai che c’è un giro perfetto; il primo non è stato spettacolare, il posteriore si muoveva, nell’ultimo ho cercato di essere più calmo all’inizio e attaccare nell’ultimo settore, lì ho dato il massimo. Sono davvero contento del progresso fatto. Valtteri ha fatto un ottimo lavoro, Seb ha spinto tantissimo ed è un piacere confrontarmi con loro.

Quest’anno è stato un viaggio così lungo. Tante prove e tribolazioni incontrate lungo la strada, è stato un vero privilegio lavorare i ragazzi del team”.


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